Cosa succede prima del Conclave

Un sacco di cose: si spezzano anelli, si sigillano stanze e parecchi cardinali si riuniscono per decidere quando eleggere il prossimo Papa

di Davide Maria De Luca – @DM_Deluca

Dalle 20 del 28 febbraio, Joseph Ratzinger non è più il Papa della Chiesa Cattolica e, come da tradizione secolare, il suo successore sarà scelto attraverso un Conclave, ovvero la riunione a porte chiuse di alcuni cardinali. Ma in questi giorni – prima di arrivare al Conclave vero e proprio – sono previsti diversi rituali, tutti codificati dalle varie “Costituzioni” che sono state via via emanate dai vari Papi. Ci sono alcune cerimonie simboliche, come la distruzione dell’Anello del Pescatore e la chiusura delle stanze papali, ed eventi più “pratici”, come le riunioni dei cardinali che precedono il Conclave oppure il passaggio di consegne tra le varie segreterie di stato e il Cardinale Camerlengo nella gestione degli affari correnti.

La principale Costituzione Apostolica in vigore attualmente è la Universi Dominici Gregis, emanata da Giovanni Paolo II nel 1996, a cui si applicano due emendamenti voluti da Benedetto XVI. Il primo è il De aliquibus mutationibus in normis de electione romani pontificis, con il quale si stabilisce che tutte le votazioni devono essere compiute a maggioranza di due terzi – in precedenza, dopo la ventunesima votazione si poteva procedere a maggioranza assoluta. Il secondo è il Normas Nonnullas, con il quale si dà la facoltà ai cardinali riuniti nella Congregazione Generale di anticipare la data del Conclave, che prima non poteva situarsi prima di 15 giorni dall’inizio della Sede Vacante – il momento, cioè, in cui un Papa muore o si dimette.

Il Cardinale Camerlengo
Un ruolo fondamentale in questo periodo di passaggio è quello del Cardinale Camerlengo che alla morte del Papa – o alle sue dimissioni – diventa la nuova guida della Chiesa per tutte le questioni di ordinaria amministrazione. Tra i suoi compiti, in passato, c’era quello di accertarsi che il Papa fosse effettivamente morto –  chiamandolo tre volte con il nome di battesimo. L’attuale Camerlengo è Tarcisio Bertone, 78 anni, che ha svolto molte delle funzioni di cui parleremo più avanti, tra cui prendere in custodia l’Anello del Pescatore e sigillare le porte degli appartamenti papali. Il Camerlengo viene nominato dal Papa. Quando il Pontefice è in carica le funzioni del Camerlengo sono sostanzialmente simboliche.

La distruzione dell’Anello del Pescatore
Tra le cerimonie simboliche più famose c’è la distruzione di un anello e di un timbro. In un comma della Universi Dominici Gregis (al capitolo II, art. 13) viene prescritto “l’annullamento” dell’Anello del Pescatore – Anulus Piscatoris in latino – e del Sigillo di Piombo. Si tratta di due oggetti simbolici particolarmente importanti per i Pontefici: il primo è un anello d’oro con una raffigurazione di San Pietro che getta una rete (da cui il nome) ed era utilizzato in genere per apporre il sigillo ai documenti, un’usanza sostituita a metà Ottocento da un timbro rosso. Il secondo oggetto è appunto il timbro chiamato Sigillo di Piombo, che è composto da una matrice di plastica (che viene infranta) e da una di piombo che viene conservata.

Tradizionalmente l’anello veniva distrutto usando un martello d’argento e uno scalpello. In precedenza, veniva incisa una croce sulla superficie del sigillo e poi l’anello veniva spezzato e conservato negli archivi vaticani. Dal pontificato di Giovanni Paolo II il rituale è cambiato e il Cardinale Camerlengo oggi ha il compito di “annullare” l’anello: cioè non è più obbligatorio distruggerlo fisicamente. L’usanza però è fino ad oggi rimasta invariata. L’anello di Papa Giovanni II venne infranto dal Camerlengo cardinale Eduardo Martinez Somalo. Per aggiungere una nota pop, nel film Angeli e Demoni del 2009, tratto da un libro di Dan Brown, è presente una scena in cui, alla morte del Pontefice, viene infranto l’Anello del Pescatore.

Il sigillo agli appartamenti del Papa
Al Capitolo V, articolo 31, è prescritto che nessuno possa entrare nelle stanze del Pontefice dopo la sua morte. L’usanza anticamente era giustificata dalla necessità di proteggere gli appartamenti romani dei vescovi e poi del Papa dai saccheggi. Oggi, il motivo principale è mantenere al sicuro i documenti del Pontefice fino a che il suo successore non prenderà possesso delle stanze (documenti che, tra l’altro, sono stati al centro di un grande scandalo negli ultimi mesi). Gli appartamenti vengono chiusi con appositi sigilli. A farlo, la sera di giovedì 1 marzo, è stato il Camerlengo Tarcisio Bertone, in un rituale solenne durante il quale impugnava la ferula papale, uno scettro a forme di croce che rappresenta l’autorità del Pontefice.

I dicasteri
I Dicasteri della Curia Romana sono in qualche modo simili al governo e ai ministeri di un qualsiasi paese del mondo. Tutti questi “ministeri”, più il Segretario di Stato – una specie di capo di governo – hanno cessato le loro funzioni dall’entrata in vigore della Sede Vacante e i titolari della cariche sono decaduti. Le loro funzioni sono state in gran parte attribuite al Cardinale Camerlengo, che in questo caso è lo stesso ex-Segretario di Stato, il cardinale e arcivescovo Tarcisio Bertone.

Le congregazioni dei cardinali
E veniamo ai passi concreti per arrivare al Conclave. Dall’inizio della Sede Vacante vengono formate due Congregazioni di cardinali: la prima si chiama “Generale” e raccoglie tutti i cardinali, compresi quelli che hanno più di 80 anni e quindi non possono votare per eleggere il Papa. Questa Congregazione discute e approva gli affari più importanti della Chiesa durante la Sede Vacante e decide, tra le altre cose, la data del Conclave.

L’altra Congregazione si chiama “Particolare” ed è formata dal Camerlengo più tre cardinali estratti a sorte tra i cardinali elettori – cioè che potranno effettivamente votare il nuovo Pontefice – già arrivati a Roma. Questi tre cardinali restano in carica tre giorni, dopo di che devono essere estratti a sorte altri tre. La Congregazione Particolare discute e decide sulle questioni meno importanti.

La prima riunione della Congregazione Generale è fissata per lunedì mattina alle 9 e 30 nella Sala Nervi, nota anche come Aula Paolo VI, un auditorium inaugurato nel 1971 accanto alla basilica di San Pietro. Alle 17 ci sarà una seconda riunione. La Congregazione dovrà quindi decidere se riunirsi di nuovo e quando. Il compito principale sarà stabilire la data del Conclave – che si svolge nella Cappella Sistina.

Tradizionalmente la data deve cadere tra i 15 e i 20 giorni dall’inizio della Sede Vacante, ma con un motu proprio – cioè una decisione autonoma del Pontefice, non suggerita da membri della Curia – Benedetto XVI ha stabilito, poco prima di rendere effettive le sue dimissioni, che il Conclave potrà decidere di anticipare la data rispetto ai 15 giorni canonici. Al momento la data più probabile per l’inizio del Conclave è l’11 marzo.