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  • Martedì 19 febbraio 2013

Cristina Kirchner ha 60 anni

Storia e foto della prima donna eletta presidente in Argentina, per due volte, apprezzata e contestata insieme

New Argentine president Cristina Fernandez de Kirchner gestures in the stage in front of the Government house 10 December, 2007. Fernandez de Kirchner, 54, was Monday sworn in as the first woman president of Argentina before the two chambers of Congress, after sweeping the polls in October elections to replace her husband Nestor Kirchner. AFP PHOTO / Maxi FAILLA (Photo credit should read Maxi Failla/AFP/Getty Images)
New Argentine president Cristina Fernandez de Kirchner gestures in the stage in front of the Government house 10 December, 2007. Fernandez de Kirchner, 54, was Monday sworn in as the first woman president of Argentina before the two chambers of Congress, after sweeping the polls in October elections to replace her husband Nestor Kirchner. AFP PHOTO / Maxi FAILLA (Photo credit should read Maxi Failla/AFP/Getty Images)

Cristina Kirchner compie oggi 60 anni. È la prima presidente donna eletta nella storia dell’Argentina, la seconda a ricoprire l’incarico dopo Isabelita Perón. Moglie dell’ex presidente argentino Néstor Kirchner, con cui ha condiviso una lunga carriera politica, è uno dei leader più controversi e discussi dell’America Latina. Nel corso degli anni è riuscita a far parlare molto di sé, nel bene e nel male: ha sviluppato una carriera politica all’ombra del peronismo, dopo avere iniziato a occuparsi di politica nei suoi anni universitari. È stata prima una first lady molto presente e poi una presidente decisa (e contestata), in grado di affascinare anche i suoi nemici politici.

Quel poco che si sa sull’infanzia
Cristina Elisabet Fernández, il suo nome da nubile, nacque il 19 febbraio 1953 a Ringuelet, un piccolo e umido sobborgo di La Plata, enorme città argentina vicino a Buenos Aires. Della sua infanzia si sa molto poco. Nel corso degli anni molti giornalisti le hanno chiesto di raccontare qualcosa sui suoi primi anni ma lei si è sempre rifiutata. Nemmeno la biografia autorizzata sulla sua vita scritta da Olga Wornat è riuscita a dare qualche informazione in più. Quello che si sa è che l’infanzia di Cristina Kirchner è stata segnata dalla presenza della forte figura della madre, Ofelia Wilhem, sindacalista molto attiva dell’Asociación de Empleados de Rentas e Inmobiliario, e dalle frequenti assenze del padre Eduardo Fernández.

Cristina Kirchner mosse i primi passi nella “buona società” durante l’adolescenza. La cugina María Silvia Rodríguez la presentò ai membri del circolo Jockey Club de La Plata, un ambiente sociale molto più elevato di quello che lei era abituata a frequentare fino a quel momento, in cui Cristina Kirchner si adattò con facilità e naturalezza.

L’incontro con Néstor Kirchner
Cristina Elisabet Fernández conobbe Néstor Kirchner nel 1973, quando questo portava ancora i capelli lunghi e lenti degli occhiali molto spesse. In quegli anni La Plata era molto viva politicamente: viveva i suoi anni del “maggio francese” e Néstor Kirchner si occupava già di politica all’interno della Federación Universitaria para la Revolución Nacional, un gruppo che concorreva a sinistra con i più radicali della Federación Universitaria La Plata. Cristina raccontò di essere stata sedotta da Néstor durante un picnic al parco nel Día de la Primavera del 1974, grazie alla sua loquacità (lui però non ricorda, “era ubriaco”). Néstor Kirchner divenne suo marito nel 1974. I due rimasero sposati fino alla morte di Néstor, il 27 ottobre del 2010.

Già dagli anni della politica universitaria, i Kirchner coniugarono delle forti tendenze politiche di sinistra con un’altrettanto importante componente decisionista, tipica della tradizione peronista. Un dirigente peronista vicino alla coppia durante quegli anni ha raccontato a La Nation: “Era un gruppo chiuso, ermetico, molto piccolo, dove si prendono le decisioni. Solo lì si deliberava”. In quegli anni Cristina Kirchner cominciò a mostrare un talento molto particolare nell’argomentazione politica, che ancora oggi le viene riconosciuto da amici e avversari. Qualcuno ritiene che fu proprio in quel periodo che Cristina Kirchner sviluppò un forte agonismo politico: pretendeva di vincere, più che di convincere, un atteggiamento più simile a quello delle assemblee universitarie che dei dibattiti accademici molto più rigorosi.

Il colpo di stato militare del 1976 e l’abbandono di La Plata
Cristina Kirchner ha detto di essere stata terrorizzata dal colpo di stato del 24 marzo 1976, che portò al potere in Argentina una giunta militare. A luglio dello stesso anno decise di lasciare la sua città natale, diventata molto violenta. Si trasferì insieme al marito a Río Gallegos, nella provincia di Santa Cruz nel sud dell’Argentina, per esercitare la professione di avvocato. Cristina Kirchner non abbandonò però mai del tutto La Plata. Tornò nella sua città natale ogni volta che nella sua vita, politica e non, accadeva qualcosa di importante: la nascita del figlio Máximo (nel 1977), il lancio della sua candidatura al senato (nel 2005) e l’annuncio della sua candidatura alla presidenza del paese (nel 2007).

Alcuni amici vicini alla coppia ricordano che quando Néstor Kirchner decise di ritornare a fare politica attiva insieme ad alcuni amici della Patagonia, Cristina minacciò di lasciarlo. Poi le cose cambiarono di nuovo molto in fretta. Un amico della coppia ricorda: “Una volta che accettò la decisione [di Néstor, ndr] divenne ancora più agguerrita di lui nella conquista del potere. Può darsi che fu l’unico modo per attirare l’attenzione di un uomo che, come Kirchner, si sentiva attratto da poche cose all’infuori del potere”.

La carriera politica
La carriera politica della Kirchner iniziò nel 1981, quando lei e suo marito fondarono l’associazione Juan Domingo Perón, che faceva riferimento a una delle diverse correnti peroniste della provincia di Santa Cruz. Cristina Kirchner ottenne il suo primo incarico politico nel 1989, quando divenne deputata provinciale di Santa Cruz. Nel 1995 venne eletta senatrice per la stessa provincia. In quegli anni Cristina Kirchner si oppose ad alcune politiche dell’allora presidente Carlos Menem, che era il leader del suo stesso partito, il Partito Giustizialista (di ispirazione peronista). Cristina Kirchner rimase in carica fino al 1997, quando uscì dal partito dopo diversi episodi di “insubordinazione”. Divenne deputata nazionale per poi ritornare in Senato nel 2001.

Durante tutti questi anni Cristina Kirchner fu molto attiva nel comunicare e spiegare il messaggio politico del marito. Soprattutto durante i viaggi ufficiali all’estero, o nei rapporti con la stampa locale, Néstor Kirchner sceglieva spesso di far parlare sua moglie. Nessun leader straniero, nemmeno lo spagnolo José María Aznar, riuscì ad avere colloqui privati con Néstor Kirchner senza la presenza costante di Cristina.

Presidente, per due volte
Cristina Kirchner venne eletta presidente il 28 ottobre 2007, quando era leader del partito di ispirazione peronista Fronte per la Vittoria, fondato insieme al marito: Nestor Kirchner decise di non ricandidarsi e lasciare spazio alla moglie. Cristina Kirchner è stata rieletta per il secondo mandato il 23 ottobre 2011. Pochi mesi dopo è stata operata per un sospetto tumore alla tiroide. Durante i suoi 6 anni di presidenza si è fatta conoscere molto all’estero non solo per essere stata moglie dell’ex presidente Néstor Kirchner, ma anche per uno stile politico e comunicativo molto aggressivo.

A fronte di una situazione economica molto delicata, dopo il default del 2001, una delle prime mosse di Cristina Kirchner fu mettere sotto controllo governativo la Banca Centrale. Lo scorso maggio l’Argentina ha nazionalizzato la società petrolifera Yacimientos Petrolíferos Fiscales (YPF), di proprietà spagnola, spiegando che la possibilità di rientrare in controllo della più grande compagnia petrolifera argentina costiuisce un passaggio fondamentale per il paese e per la sua economia. L’inflazione nel paese continua a essere molto alta: secondo fonti indipendenti è ormai a più del 25 per cento, secondo il governo è ferma al 9 per cento. In molti, tra giornali e analisti finanziari, hanno dichiarato da tempo di non utilizzare più i dati ufficiali del governo, ritenendoli truccati. All’inizio del 2013, infuriata con il Fondo Monetario Internazionale per avere condannato le statistiche inesatte su inflazione e PIL dell’INDEC (ISTAT argentino), Cristina Kirchner ha inviato 28 tweet in meno di mezzora, criticando rabbiosamente la finanza internazionale.

All’inizio di gennaio 2013 Cristina Kirchner ha comprato spazi su alcuni quotidiani britannici per accusare il Regno Unito di “colonialismo” e chiedere la restituzione all’Argentina delle isole Falkland/Malvinas. Già nel settembre 2012 c’erano state alcune proteste di piazza, seguite dalle grandi manifestazioni di novembre, dallo sciopero generale e dai saccheggi nei supermercati di molte città del paese alla fine di dicembre.  Ha fatto molto discutere anche l’accordo che l’Argentina ha concluso con l’Iran sull’istituzione di una commissione investigativa congiunta per investigare sulle bombe che scoppiarono al centro ebraico di Buenos Aires nel 1994. Alcuni commentatori sostengono che le mosse aggressive di Cristina Kirchner servano a recuperare parte dei consensi persi già dopo la rielezione: che in questo momento di particolare difficoltà, insomma, Cristina Kirchner stia facendo ampio ricorso alla qualità che più le è riconosciuta.