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  • Giovedì 14 febbraio 2013

“One Billion Rising”

Le foto delle manifestazioni contro la violenza sulle donne in moltissimi paesi del mondo, con flash mob

Participants dance during Ahmedabad Rising in support of the nation wide 'One Billion Rising India Campaign' in Ahmedabad on February 14, 2013. Indians were at the forefront of global protests on Thursday in the One Billion Rising campaign for women's rights, galvanised by the recent fatal gangrape that shocked the country. AFP PHOTO / Sam PANTHAKY (Photo credit should read SAM PANTHAKY/AFP/Getty Images)
Participants dance during Ahmedabad Rising in support of the nation wide 'One Billion Rising India Campaign' in Ahmedabad on February 14, 2013. Indians were at the forefront of global protests on Thursday in the One Billion Rising campaign for women's rights, galvanised by the recent fatal gangrape that shocked the country. AFP PHOTO / Sam PANTHAKY (Photo credit should read SAM PANTHAKY/AFP/Getty Images)

Giovedì 14 febbraio in moltissimi paesi del mondo – 205, dicono gli organizzatori – si sono organizzate manifestazioni contro la violenza sulle donne. L’iniziativa si chiama “One Billion Rising” ed è un flash mob organizzato dal movimento V-Day. Dal sito ufficiale dell’iniziativa è possibile trovare tutti i luoghi in cui si stanno tenendo le manifestazioni: tra gli altri, sono coinvolte 7000 isole delle Filippine, 50 città della Turchia, e ci sono migliaia di manifestazioni in tutta Europa (100 in Italia, 135 nel Regno Unito), negli Stati Uniti e in Asia. Le manifestazioni sono molto diverse da paese a paese, secondo le tradizioni e le sensibilità nazionali.

L’8 gennaio 2013 era stato caricato su Youtube un video tutorial in preparazione al flash mob, così da permettere a tutti i partecipanti di imparare in anticipo la coreografia della danza più importante delle manifestazioni di oggi. Qui il video di “Break the Chain“:

“One Billion Rising” deve la sua nascita alla drammaturga statunitense Eve Ensler, premiata nel 1997 con un Obie Award per l’opera I monologhi della vagina. Ensler ha fondato un movimento che si chiama “V-Day” che ogni anno organizza più di 1500 eventi in circa 140 paesi del mondo: tra questi ci sono workshop, rappresentazioni teatrali e incontri con diverse comunità locali. L’impegno del movimento si è concentrato anche in zone del mondo in cui la sicurezza personale delle donne è minacciata continuamente, come i paesi del Medioriente e dell’Asia Meridionale. Nel 2003 una delegazione del V-Day ha fatto visita ad alcuni paesi arabi (Palestina, Egitto e Giordania) e l’anno successivo si è diretta in India. Il V-Day ha raccolto dei fondi per istituire delle strutture apposite per le donne vittime di violenze in Iraq e in Egitto, e ha avviato una campagna nazionale di sensibilizzazione in Afghanistan.

Secondo Eve Ensler il V-Day ha infranto diversi tabù negli ultimi 15 anni: ha permesso di citare la parola “vagina” in 50 lingue e 140 paesi diversi, ha raccontato e diffuso moltissime storie di violenze contro le donne, ha sostenuto l’attività di attivisti in giro per il mondo e ha ottenuto di cambiare alcune leggi che non garantivano degli standard minimi per la sicurezza delle donne. Le Nazioni Unite infatti hanno detto che una donna su tre nel mondo subisce violenza di qualche tipo almeno una volta nella vita: le manifestazioni si chiamano così perché “one billion”, un miliardo, sarebbe proprio il numero delle donne che hanno subito violenza almeno una volta nella vita.

Il V-Day è nato nel 1998, dopo che I Monologhi della Ensler erano stati portati in scena a Broadway (con Susan Sarandon, Glenn Close, Melanie Griffith e Winona Ryder), a Londra (con Kate Winslet e Cate Blanchett) e in altre città europee. Alla One Billion Rising hanno aderito anche molti uomini e alcuni personaggi del mondo dello spettacolo come Charlize Theron e Robert Redford, il cui video di sostegno all’iniziativa è stato pubblicato sul sito del Guardian il 24 settembre 2012.