Storie di ex parlamentari senza pensione

Ne racconta alcune la Stampa: sono 186, non sono stati ricandidati, non hanno pensioni o vitalizi, si troveranno qualcos'altro da fare

Carlo Bertini racconta oggi sulla Stampa le storie di alcuni dei 186 parlamentari non ricandidati e rimasti senza pensione in attesa di raggiungere i nuovi limiti di età, grazie alla riforma che l’anno scorso cambiò i vitalizi fissando a 60 anni l’età per poter riscuotere l’assegno (a 65 anni per coloro con una sola legislatura). Andrea Sarubbi, deputato del PD molto attivo su Internet, rientra nella categoria e ha pubblicato sul suo blog l’intervista che oggi la Stampa affianca all’articolo di Bertini.

Chiamarli esodati, anche se col paracadute, potrebbe suonare offensivo per gli esodati veri, dunque il paragone è improprio pure se l’istituzione per la quale hanno prestato il loro impegno, cioè il Parlamento, li ha lasciati senza stipendio e senza pensione in attesa di raggiungere i nuovi limiti di età.

Ma attenzione: loro stessi l’anno scorso hanno votato questa riforma, ben sapendo che se cambiavano le regole per tutti gli italiani, stessa cosa doveva valere a maggior ragione per la cosiddetta Casta. Dunque c’è chi dovrà aspettare due anni, come Livia Turco o Veltroni, chi un anno come Rutelli e chi dieci, come Isabella Bertolini del Pdl.

E in ogni caso sono molti quelli che non avranno difficoltà a ricollocarsi, anche se costretti a tornare indietro nel tempo. Uno di questi e’ l’Udc Renzo Lusetti, classe 1958: comincerà a ricevere la sua pensione nel 2018 e ora tornerà al lavoro nell’azienda dove si mise in aspettativa dal 1987.

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