Vine ha risolto il problema col porno

La nuova versione dell'app per condividere video da 6 secondi è diventata per maggiori di 17 anni, ha nuovi filtri e possibilità di bloccare gli utenti

Negli ultimi giorni di gennaio si è discusso molto di Vine, l’applicazione per iPhone che serve per condividere video lunghi al massimo sei secondi, e del suo problema con i contenuti pornografici. A causa della mancanza di filtri adeguati e di un sistema per segnalare i video per gli adulti, sulla app pubblicata da Twitter era molto facile trovare contenuti porno con semplici chiavi di ricerca come “porn” e “vineporn”. Nei giorni seguenti i responsabili di Vine avevano aggiunto una nuova serie di filtri e rimosso la possibilità di cercare i video con determinate parole chiave riconducibili al porno, ma questa soluzione non era stata giudicata sufficiente per tutelare tutti gli iscritti al servizio, a partire dai minorenni.

In seguito alle tante polemiche, Vine è stata aggiornata a una nuova versione (1.0.5) che per essere installata richiede agli utenti di confermare di avere un’età superiore ai 17 anni (prima il limite erano 12 anni). L’opzione con il limite di età è disponibile da tempo sull’App Store e serve per quelle applicazioni che potrebbero “contenere materiale vietato ai minori”. La nuova limitazione è comunque facilmente aggirabile, non essendoci un effettivo sistema di verifica dell’età di chi usa lo smartphone, ma un semplice avviso.

Apple non permette che sull’App Store siano pubblicate applicazioni pornografiche, quindi l’opzione fa riferimento (almeno in teoria) a contenuti per adulti di altro tipo non legati alla pornografia. Da tempo chi realizza le app chiede ad Apple di ridurre le restrizioni legate al porno, ma la società preferisce mantenere un’impostazione alquanto restrittiva, anche se non sempre coerente tra le diverse applicazioni approvate per essere distribuite tramite l’App Store, come avvenuto di recente per il caso 500px.

Oltre al limite dei 17 anni di età, la nuova versione di Vine ha una serie di opzioni per segnalare non solo un video ritenuto offensivo, ma anche un intero profilo di uno dei suoi iscritti. L’app dà la possibilità di bloccare un utente, con un sistema simile a quello già utilizzato da tempo su Twitter.

Attraverso Vine ora è possibile condividere i propri video su Facebook e su Twitter in un secondo momento dopo la loro pubblicazione. Fino a ora potevano essere condivisi sui social network solamente nel momento della loro pubblicazione. Manca, invece, un’opzione all’interno dell’app per condividere i video degli utenti che si seguono.