La traccia del sonno

Paul Schneggenburger sistema una macchina fotografica sopra i letti per registrare i movimenti di chi dorme, grazie a uno scatto lungo 6 ore

© Paul Schneggenburger / AnzenbergerGallery

Che cosa succede mentre dormiamo? Ci muoviamo? Restiamo fermi? Ci agitiamo? Quando ci svegliamo, di tutto questo non c’è più traccia. Il fotografo Paul Schneggenburger prova a rispondere a queste domande con una ricerca visiva: installa una macchina fotografica sopra i letti dei soggetti ritratti e grazie a un’esposizione con un tempo molto lungo (circa 6 ore, il tempo di una dormita) e a un’illuminazione ad hoc fatta con la luce delle candele ritrae persone mentre dormono.

Da sempre, fin dalla sua invenzione, la fotografia ha provato a rappresentare il tempo e il movimento cercando di volta in volta soluzioni sempre diverse, spesso a livello tecnico e non di rado attraverso espedienti estetici. Nelle immagini della serie resta così la traccia del movimento delle persone, a volte relazionato con il movimento di qualcun altro, a volte solitario. Possiamo vedere le pause – quando il soggetto è fermo l’immagine è nitida – e gli spostamenti segnati con sfumature più o meno definite. I soggetti diventano come spiriti, l’atto del dormire viene affrontato con molta poesia e, a tratti, romanticismo.

Il progetto si chiama Der Liebenden Schlaf (Il sonno degli amanti), è nato nel 2010 come progetto di tesi di Schneggenburger ed è tutt’ora in corso. Le immagini verranno esposte a partire da lunedì 4 febbraio in una bella galleria di Vienna, la Anzenberger Gallery, che si occupa di fotografia, editoria fotografica e fotografia fine art.