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  • Venerdì 1 febbraio 2013

Il caso dei conti del PP spagnolo

Anche il primo ministro Mariano Rajoy è coinvolto nel caso dei finanziamenti illegali al Partito Popolare

Spanish Prime Miniister Mariano Rajoy gives a speech during a Parliament session in Madrid on January 30, 2013. Anger over a long list of corruption scandals implicating bankers, politicians and even members of the royal family is on the rise in recession-hit Spain, putting the spotlight on the failure of the country's democracy to tackle the issue. The latest corruption scandal to make headlines involves Prime Minister Mariano Rajoy's centre-right Popular Party, whose popularity has plunged since it won a November 2011 election in a landslide. AFP PHOTO / PIERRE-PHILIPPE MARCOU (Photo credit should read PIERRE-PHILIPPE MARCOU,PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/Getty Images)
Spanish Prime Miniister Mariano Rajoy gives a speech during a Parliament session in Madrid on January 30, 2013. Anger over a long list of corruption scandals implicating bankers, politicians and even members of the royal family is on the rise in recession-hit Spain, putting the spotlight on the failure of the country's democracy to tackle the issue. The latest corruption scandal to make headlines involves Prime Minister Mariano Rajoy's centre-right Popular Party, whose popularity has plunged since it won a November 2011 election in a landslide. AFP PHOTO / PIERRE-PHILIPPE MARCOU (Photo credit should read PIERRE-PHILIPPE MARCOU,PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/Getty Images)

Il quotidiano spagnolo El País ha pubblicato ieri alcune ricevute estratte da libri contabili appartenenti al Partito Popolare spagnolo (PP) – di cui è leader il primo ministro Mariano Rajoy – che attesterebbero delle transazioni irregolari di denaro a favore di esponenti importanti del partito, tra cui anche lo stesso premier. I documenti a cui ha avuto accesso il quotidiano spagnolo si riferiscono agli anni compresi tra il 1990 e il 2008 e sono stati redatti dagli ex-tesorieri del PP Alvaro Lapuerta e Luis Bárcenas. Il governo spagnolo ha rifiutato di commentare.

Secondo El País, le irregolarità sarebbero iniziate dal 1997, quando a capo del PP c’era ancora José Maria Aznar, premier spagnolo tra il 1996 e il 2004. Le transazioni sarebbero avvenute al di fuori del regolare quadro dei finanziamenti pubblici ai partiti, o perché superavano il limite consentito dalla legge o perché provenivano da imprese a cui era proibito fare donazioni a partiti politici. I beneficiari sarebbero stati segretari e vice-segretari del PP. El Mundo, quotidiano di orientamento conservatore che per primo aveva raccontato la storia, ha scritto che tra i finanziatori ci sarebbero imprese edili e compagnie di sicurezza, più alcune donazioni anonime. Tra gli imprenditori coinvolti figurerebbero anche il presidente di OHL, Juan Miguel Villar Mir, e l’ex presidente della Sacyr Vallehermoso, Luis del Rivero: i capi di due grandi aziende edilizie spagnole. Secondo El País, interpretando i documenti, la persona che avrebbe versato più soldi al PP sarebbe José Luis Sanchez Dominguez, fondatore e presidente del gruppo Sando (1,15 milioni di euro in 5 anni).

I documenti testimonierebbero il coinvolgimento di Rajoy a partire proprio dal 1997, con versamenti semestrali a suo favore di 12.600 euro – o trimestrali di 6.300 euro – per un totale annuo sempre costante di 25.200 euro. I fondi gestiti da Bárcenas arrivarono a registrare un saldo anche superiore ai 900.000 euro.

Alcuni dei protagonisti, tra cui Luis Bárcenas, sono gli stessi coinvolti nel cosiddetto “caso Gürtel“. Quell’indagine, che era iniziata nel 2009, si basava su una presunta rete di corruzione che aveva coinvolto il PP in vari municipi delle comunità di Madrid, Valencia e della Costa del Sol. Diverse aziende coinvolte nella rete di corruzione ottenevano contratti per eventi e attività varie, e in cambio facevano regali e donavano denaro ai dirigenti del PP. A seguito delle indagini, molti amministratori locali sono stati costretti a dimettersi dai loro incarichi.

Alcuni membri del PP contattati da El País hanno confermato il contenuto dei registri di Barcenas nelle operazioni finanziarie che li hanno visti coinvolti direttamente. Tra questi c’è Pío García-Escudero, presidente del Senato e uno dei dirigenti più in vista del PP (è stato per molti anni anche responsabile delle campagne elettorali di Mariano Rajoy).  Nei registri di Bárcenas ci sarebbe una donazione a suo favore di un milione di pesetas risalente al dicembre 2001, che García-Escudero ha giustificato come un credito da parte del partito per sistemare i danni causati da un attentato dell’ETA che distrusse completamente la sua abitazione nell’agosto del 2000. Un altro coinvolto importante sarebbe Jaume Matas, ex ministro ed ex presidente delle Baleari. Matas avrebbe ricevuto una donazione di 8400 euro “per l’appartamento” (questa la giustificazione riportata nei registri), negata però dal suo entourage.

Giovedì alcune centinaia di persone si sono radunate di fronte alla sede madrilena del PP, in via Génova, per chiedere le dimissioni dei dirigenti del partito coinvolti nel caso Bárcenas. Il segretario del PP, Maria Dolores de Cospedal, ha affermato che la contabilità del partito non ha nulla da nascondere e che i conti sono chiari e trasparenti. La scorsa settimana però il premier Rajoy aveva già annunciato l’avvio di un’indagine interna con verifica imparziale. Rajoy ha anche convocato una riunione interna del partito per sabato prossimo.