• Italia
  • Giovedì 31 gennaio 2013

“Napoli è sull’orlo del fallimento”

Roberto Saviano commenta il guaio degli autobus di ieri e una città che «sembra accontentarsi del culto della "bella giornata"»

NAPLES, ITALY - NOVEMBER 17: A view of one of the famous narrow streets of Naples on November 16, 2011 in Naples, Italy. Naples is famed for it's narrow streets, pizza, Mount Vesuvius and Unesco protected buildings. (Photo by Christopher Furlong/Getty Images)
NAPLES, ITALY - NOVEMBER 17: A view of one of the famous narrow streets of Naples on November 16, 2011 in Naples, Italy. Naples is famed for it's narrow streets, pizza, Mount Vesuvius and Unesco protected buildings. (Photo by Christopher Furlong/Getty Images)

Roberto Saviano su Repubblica commenta il guaio degli autobus ieri a Napoli – la circolazione si è fermata per mancanza di gasolio, a fronte del mancato pagamento dei fornitori – e sostiene che la città sia il simbolo di un paese che «sembra accontentarsi del culto della “bella giornata”». Saviano critica anche il sindaco della città, Luigi De Magistris, col quale nelle scorse settimane c’era stato uno scambio piuttosto polemico. Ieri De Magistris aveva dato in serata la sua versione sul problema col gasolio.

Era inevitabile che accadesse ed è accaduto. Napoli è in una situazione di stallo. Napoli è sull’orlo del fallimento. Le risorse iniziano a mancare. La mancanza di gasolio ferma i bus.

Da sempre l’Anm è nota per disservizi, ritardi, che rendono epica la vita dei viaggiatori sui bus napoletani. Ma così grave la situazione non era mai stata. Questa volta la rete si è fermata. E a fermarla non sono i motivi che vengono in mente a molti utenti e a molti che commentano sui social network: “Nessuno paga il biglietto”; “Gli autisti stanno con il motore acceso per ore allo stazionamento”. Nulla di tutto questo. Il Comune non paga il gasolio. Non ha soldi. Le precedenti amministrazioni hanno lasciato la città in una situazione drammatica. Ma ciò non è sufficiente per spiegare cosa sta accadendo.

Nei mesi precedenti, molti collaboratori del sindaco De Magistris avevano lanciato l’allarme sullo stato di salute delle finanze partenopee. Lo aveva fatto Riccardo Realfonzo, l’uomo chiamato a gestire quelle finanze, cacciato dal precedente sindaco, Rosa Russo Jervolino, poiché avrebbe voluto tagliare i tanti privilegi che appesantivano il bilancio comunale. Da Realfonzo, dal suo ruolo di rottura e discontinuità, Luigi De Magistris aveva deciso di partire. E, per questo, tanti napoletani avevano deciso di votarlo e di appoggiare quel progetto di “scassare tutto”, slogan che sembrava promettere una rottura con la situazione esistente, fatta di spese incontrollate e incontrollabili. La linea seguita sin da subito da Realfonzo era quella di un rigore reale, fatto di razionalizzazione delle poche risorse disponibili. L’assessore è durato poco: De Magistris lo ha cacciato per le stesse ragioni per le quali ne aveva fatto un vessillo.

(continua a leggere sul sito di Repubblica)

Supersistema, Makkox sugli autobus a Napoli

foto: Christopher Furlong/Getty Images