Il redditometro in 10 punti

Come funziona l'indagine su spese e redditi, quali ricevute bisogna conservare, qual è lo scostamento consentito, spiegato dal Corriere della Sera

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse
17-05-2012 Roma
Politica
Mario Monti visita l'Agenzia delle Entrate
Nella foto: Agenzia delle entrate 
Photo Mauro Scrobogna /LaPresse
17-05-2012 Roma
Politics
Prime Minister Mario Monti visits tax office
In the picture: tax office
Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 17-05-2012 Roma Politica Mario Monti visita l'Agenzia delle Entrate Nella foto: Agenzia delle entrate Photo Mauro Scrobogna /LaPresse 17-05-2012 Roma Politics Prime Minister Mario Monti visits tax office In the picture: tax office

Antonella Baccaro sul Corriere della Sera di oggi sintetizza con chiarezza il funzionamento del redditometro, nuovo e temuto strumento di lotta all’evasione fiscale.

I parametri
Undici tipologie familiari per misurare i redditi medi
Il nuovo redditometro serve al Fisco per identificare eventuali redditi non dichiarati. Il ragionamento che lo guida è: se un contribuente spende una data cifra dovrà avere un reddito adeguato. Saranno proprio le grosse incongruenze a finire nel mirino del Fisco. Lo strumento riguarda qualsiasi contribuente singolo, calato però all’interno di un determinato contesto familiare (11 tipologie) e inquadrato in una determinata area geografica (Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole).

Le spese
Anagrafe tributaria e cento voci da controllare
Il Fisco cercherà di capire se quello che spendiamo è coerente con il reddito che dichiariamo. Ecco perché ha scelto cento voci da mettere sotto controllo: si tratta di spese, risparmi e investimenti. A ciascuna di queste voci il Fisco attribuirà un valore: in alcuni casi lo assumerà dalle banche dati che compongono l’Anagrafe tributaria (dati certi), per alcune altre, per le quali non ha dati incontrovertibili, assumerà il valore medio delle tabelle dell’Istat, scegliendo quello relativo alla nostra tipologia familiare e territoriale.

La spia
Lo scostamento tollerato? Niente verifiche sotto il 20%
Ma come scatta il meccanismo del nuovo redditometro? Ogni anno il Fisco sceglie le liste dei contribuenti da mettere sotto il proprio controllo e lo fa partendo dalle situazioni in cui ha rilevato palesi incongruenze: ad esempio il pensionato che improvvisamente fa una vacanza di lusso. Al contribuente così individuato verrà applicato lo schema delle 100 voci del redditometro in modo da comporre, attraverso dati certi e dati presunti (le medie Istat), il valore del suo reddito complessivo presunto. Lo scostamento tollerato? Fino al 20%.

(continua a leggere sul sito del Corriere della Sera)

foto: Mauro Scrobogna /LaPresse