I guai del Boeing 787

L'ultimo modello della Boeing ha avuto diversi problemi al sistema elettrico, e le autorità USA vogliono sottoporlo a un completo riesame (ma intanto gli aerei continuano a volare)

La Federal Aviation Administration (FAA), l’ente regolatore dell’aviazione civile americana, ha annunciato ieri l’inizio di un “riesame completo” (comprehensive review) del 787 Dreamliner, il più recente aereo di linea civile prodotto dalla Boeing. Nelle ultime settimane, quattro aerei hanno avuto problemi al sistema elettrico: in almeno uno dei casi il problema ha causato un piccolo incendio in un aereo vuoto. La FAA ha fatto sapere che al momento nulla lascia pensare che il 787 «non sia sicuro». I 50 787 attualmente in servizio continueranno a volare normalmente.

Il Boeing 787 è un aereo più piccolo del più diffuso 747, con due motori invece che quattro e pensato per sostituire i vecchi modelli di Boeing a due motori. A seconda della versione, il 787 è in grado di trasportare dai 210 ai 290 passeggeri: quest’ultimo è lungo circa una decina di metri in meno rispetto al 747. Il più piccolo modello costa circa 206 milioni di dollari, mentre quello più grande 243 milioni. Il 787 è stato disegnato per permettere un risparmio di carburante del 20% rispetto ai modelli più vecchi e per questo motivo è costruito tutto in materiali compositi e con altri accorgimenti tecnologici. Il risparmio ottenuto in diversi voli commerciali si è dimostrato superiore alle aspettative.

Pensato per entrare in servizio nel corso del 2008, il progetto ha subito numerosi ritardi e aumenti di costo. Il primo volo di prova è avvenuto nel 2009, mentre il primo volo commerciale, con la All Nippon Airways (ANA) sulla rotta Narita-Hong Kong, è avvenuto il 26 ottobre 2011. In tutto sono stati ordinati 848 aerei e al momento ne sono stati consegnati 50. Oggi è utilizzato, oltre che dalla ANA, dalla United Airlines americana, dalla Air India e dalle linee aeree di Qatar, Cile, Polonia ed Etiopia.

I primi problemi nel progetto del 787, a parte i ritardi di consegna e l’aumento dei costi, sono stati con il motore fornito da General Electrics, ma sono stati rapidamente risolti. Più gravi sono stati i problemi con il sistema elettrico e le batterie. Lunedì scorso una batteria di un 787 della Japan Airlines (JAL) si è surriscaldata causando un incendio a bordo di un aereo vuoto, fermo all’aeroporto di Boston. Un altro aereo, sempre della JAL, ha subito una perdita di carburante, mentre la United Airlines ha riportato problemi simili alle batterie di uno dei suoi aerei.

Secondo quanto hanno riportato alcune fonti al Wall Street Journal, Boeing si sarebbe opposta alla procedura di indagine della FAA. Sul caso, la posizione ufficiale dell’azienda è che i problemi con il 787 non sono diversi da quelli che si incontrano con l’introduzione di qualsiasi nuovo modello di aereo. In un comunicato rilasciato venerdì, Boeing ha fatto sapere che sarebbe «inaccurato» definire la posizione dell’azienda “contraria” al riesame iniziato dalla FAA. L’unica preoccupazione della Boeing, secondo il comunicato, era che, durante la conferenza stampa in cui veniva annunciato l’inizio del riesame, venissero rilasciati dati corretti sulle performance del 787.

La FAA ha ribadito che il 787 rimane sicuro e le compagnie aeree che utilizzano il 787 hanno annunciato che continueranno a farlo volare. Il problema per Boeing, più che un ordine di fermare i 787, rischia di essere la richiesta da parte della FAA di eseguire modifiche al progetto originale del 787. Questo causerebbe ulteriori ritardi al programma di consegna dei nuovi modelli, che è già molto indietro. Per il momento, i futuri passeggeri del 787 intervistati dal WSJ hanno detto di non voler cancellare le loro prenotazioni. Uno di loro ha commentato: «Non penso che alla Boeing siano così stupidi da mettere in volo un aereo su cui sanno che ci sono dei problemi».