Giampaolo Galli candidato con il PD

Fino a luglio era direttore generale di Confindustria

Il Partito Democratico ha annunciato sui social network e su Youdem che candiderà alle prossime elezioni politiche in Lombardia l’ex direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli.

Galli è nato a Milano il 13 marzo 1951, si è laureato in Economia Politica all’Università Bocconi nel 1975 e nel 1979 ha svolto attività di ricerca presso il Fondo Monetario Internazionale a Washington. Fra il 1980 e il 1995 ha lavorato al Servizio Studi della Banca d’Italia, rappresentandola in vari organismi internazionali. Dal marzo del 1995 a febbraio del 2003 è stato capo economista di Confindustria, di cui poi è stato direttore generale dal 2 febbraio 2009 a luglio 2012. Galli è stato anche docente universitario di econometria e di economia monetaria e membro del Comitato Scientifico dell’Ente Einaudi, ha pubblicato numerosi articoli su quotidiani e riviste scientifiche ed è consigliere del CNEL. Galli è membro del board dell’Istituto Bruno Leoni, un centro studi di ispirazione liberale: quando Galli divenne direttore generale di Confindustria il sito di IBL si congratulò pubblicando questa nota:

Conosciamo Giampaolo Galli come caro amico, come studioso colto e attentissimo, come economista della cui formazione culturale “il liberismo è alla radice” (come scrive oggi Il Foglio). In tempi così difficili, le imprese italiane non avrebbero potuto affidarsi a persona più saggia e coerente. Congratulazioni e buon lavoro!

«Ho accettato con convinzione la proposta di candidatura di Bersani perché il PD ha dimostrato serietà, pragmatismo e una grande attenzione per i problemi reali dell’economia e per le prospettive dell’industria manifatturiera che per me è, e deve rimanere in futuro, il pilastro dell’economia italiana e delle nostre esportazioni», ha dichiarato Galli dopo l’annuncio della sua candidatura. A giugno Galli aveva partecipato alla conferenza nazionale per il lavoro organizzata dal Partito Democratico e nel suo intervento aveva sottolineato l’importanza di trovare un accordo sul tema del lavoro con tutte le organizzazioni sindacali.

Durante l’ultima fase del governo Berlusconi, Galli aveva detto di non concordare né con i proposti “contributi di solidarietà” per i più ricchi né con la cosiddetta “Robin Hood Tax”, l’addizionale sull’IRES tassa proposta dal governo Berlusconi per le aziende energetiche. Aveva spinto per l’aumento dell’IVA di un punto percentuale pur di diluire i tagli necessari a raggiungere il pareggio di bilancio e si era detto favorevole al superamento delle pensioni di anzianità e all’elevazione pensionabile per le donne nel settore privato a partire dal 2012. Negli ultimi mesi Galli aveva detto di considerare molto difficile l’applicazione in Italia di modelli di flexsecurity, dicendo invece «un modo per affrontare il problema è quello di disegnare un sistema di incentivi e disincentivi rivolti al lavoratore».