I soldi della Bocconi

Perché non è vero che la Bocconi "non riceve sussidi pubblici", come hanno scritto due giorni fa gli economisti Alesina e Giavazzi sul Corriere

Sul sito del ROARS, un’associazione che si occupa di ricerche e analisi sullo stato dell’università italiana, Francesco Coniglione e Francesco Sylos Labini hanno criticato ieri alcune cose scritte dagli economisti Alesina e Giavazzi in un articolo sul Corriere della sera sui contenuti dell’Agenda Monti. In particolare, Alesina e Giavazzi avevano scritto in un passaggio riguardante l’istruzione e la ricerca che l’università Bocconi di Milano “non riceve sussidi pubblici” e “è uno dei pochi atenei italiani che non fa brutta figura nelle classifiche internazionali”. Coniglione e Sylos Labini mostrano invece che la prima affermazione non è corretta e anche la seconda può essere messa in discussione, classifiche alla mano. Dopo un’introduzione molto critica, i due autori passano ai dati.

Ieri è stato il turno di un’altra coppia di economisti, Francesco Giavazzi e Alberto Alesina, che, di nuovo dalle colonne del Corriere della Sera, hanno spiegato perché nell’Agenda Monti ci sarebbe troppo Stato. Con i colleghi di Roars abbiamo già analizzato l’Agenda Monti mostrando che questa si muove in perfetta continuità con le politiche del governo Berlusconi che stanno non solo ridimensionando l’università ma orientando la ricerca a essere non al servizio dell’impresa quanto piuttosto completamente assoggettata a questa.

Scrivono dunque Giavazzi e Alesina:

“… Ci spiace parlare della nostra università, ma la Bocconi non riceve sussidi pubblici, si finanzia con rette scolastiche che sono modulate in funzione del reddito, ed è uno dei pochi atenei italiani che non fa brutta figura nelle classifiche internazionali. Riprodurre questo modello altrove non è impossibile.”

Non riceve sussidi pubblici? Vediamo un po’. Il contributo pubblico (fondo di finanziamento ordinario) alle accademie private è stato nel 2012 di 89,6 milioni di euro, contro i 79.5 mln del 2011, di cui 40.1 mln (36.8 mln nel 2011) alla Cattolica, 14,95 mln (13,5mln nel 2011) alla Bocconi e 5.5 mln (4,8mln nel 2011) alla Luiss.

(continua a leggere sul sito del ROARS)