I fratelli Grimm, 200 anni dopo

Ai due linguisti e filologi tedeschi è dedicato il doodle di Google di oggi, per il bicentenario delle loro "Fiabe del focolare"

I fratelli Grimm, scrittori di fiabe, sono i protagonisti del doodle di Google di oggi. Al posto del tradizionale logo della società, nella homepage del motore di ricerca c’è un racconto per immagini di Cappuccetto Rosso, una delle fiabe più conosciute raccontate dai due fratelli, per ricordare i 200 anni della pubblicazione delle loro “Fiabe del focolare”.

Jacob Ludwig Carl Grimm nacque il 4 gennaio del 1785 ad Hanau, una città tedesca che si trova nel land dell’Assia, ed era il maggiore dei due fratelli. Wilhelm Carl Grimm sarebbe nato tredici mesi dopo il 24 febbraio del 1786. Erano rispettivamente il secondo e il terzo di nove figli, tre dei quali sarebbero morti in giovanissima età. Nel 1791 si trasferirono con i genitori a Steinau, sempre nell’Assia, dove la famiglia divenne una delle più importanti della città. I bambini furono inizialmente educati in casa con una stretta educazione calvinista, mentre in un secondo momento poterono frequentare le scuole della zona.

Il padre dei Grimm morì cinque anni dopo di polmonite, causando seri problemi alle economie di famiglia. La madre ottenne un solido aiuto da parte dei propri genitori, e il nonno materno iniziò a essere una figura molto presente in famiglia: invitava di continuo Jacob e Wilhelm a essere operosi e a darsi da fare per il bene dei loro familiari. Nel 1798, grazie al denaro messo a disposizione da una zia, i due fratelli lasciarono Steinau per andare a studiare al prestigioso Friedrichsgymnasium di Kassel. Dovendo fare affidamento l’uno sull’altro, tra Jacob e Wilhelm si sviluppò un rapporto molto stretto di collaborazione e sostegno reciproco. Il primo si diplomò nel 1803 e il secondo l’anno successivo, a causa di alcuni problemi di salute che ne avevano ritardato la carriera scolastica.

Finite le superiori, si iscrissero all’università di Marburgo, sempre nel land dell’Assia, frequentata da poche centinaia di studenti. Iniziarono a rendersi conto che non tutti i frequentanti ricevevano lo stesso trattamento e che molto dipendeva dal loro stato sociale. Vissero quasi da emarginati all’interno dell’Ateneo, ma si diedero ugualmente da fare per studiare sodo e, sotto la spinta di uno dei loro docenti, iniziarono a interessarsi della letteratura tedesca del periodo medievale. Nel 1805 Jacob si trasferì a Parigi accettando un posto come assistente universitario e quando tornò a Marburgo fu costretto a sospendere gli studi per sostenere la famiglia in precarie condizioni. Tre anni dopo, in seguito alla morte della madre, divenne totalmente responsabile dei suoi fratelli più giovani.

Il suo nuovo lavoro da bibliotecario gli consentiva di avere denaro a sufficienza per occuparsi della famiglia e negli anni seguenti poté contare sulla collaborazione di Wilhelm. I due fratelli iniziarono a raccogliere le fiabe del folclore tedesco e, grazie al loro impiego tra volumi e documenti, ebbero modo di pubblicare alcuni libri a partire dall’antologia “Fiabe del focolare”, pubblicata per la prima volta nel 1812. Negli anni seguenti pubblicarono integrazioni alla loro prima raccolta e altre antologie con racconti tratti dalle fiabe del folclore danese e irlandese, e ancora dalla mitologia norvegese. Grazie al loro lavoro, i due fratelli divennero molto conosciuti in Germania e ricevettero diversi riconoscimenti accademici. Nel 1822, Jacob pubblicò la sua Deutsche Grammatik, dove elaborò gli studi di Friedrich von Schlegel e di Rasmus Christian Rask sulla “mutazione consonantica”, la prima legge fonetica sistematica fondamentale per lo sviluppo della linguistica, che viene spesso chiamata “legge di Grimm” (o di Grimm-Rask).

Nel 1825 Wilhelm si sposò con Henriette Dorothea Wild, una cara amica di famiglia e tra le persone che avevano collaborato a fornire le storie per le antologie dei due fratelli. Jacob, invece, non si sposò mai, ma continuò ad abitare con il fratello e la moglie. Negli anni trenta dell’Ottocento, i Grimm lasciarono Kassel, dove era stato negato loro un posto di più alta responsabilità nella biblioteca, e si spostarono a Gottinga nella Bassa Sassonia dove iniziarono a lavorare per l’università. Il nuovo impiego consentì ai fratelli di proseguire gli studi sulla letteratura e la mitologia tedesca. Ma nel 1837 furono costretti ad abbandonare i loro incarichi universitari, dopo la loro contestazione insieme con cinque colleghi delle decisioni politiche del re Ernesto Augusto I di Hannover.

I fratelli Grimm tornarono a Kassel e iniziò per loro un altro difficile periodo di ristrettezze economiche. Avviarono l’ambizioso progetto di realizzare un dizionario della lingua tedesca. Vissero per anni grazie all’aiuto di amici e conoscenti che facevano donazioni o prestavano loro denaro. Tramite alcune importanti amicizie, nel 1840 ottennero nuovi incarichi accademici, questa volta presso l’Università di Berlino. Oltre a insegnare, proseguirono con i loro studi e la lavorazione del dizionario, senza comunque trascurare la letteratura medievale.

Dopo i moti rivoluzionari del 1848, i fratelli Grimm assunsero alcuni incarichi pubblici. L’esperienza durò pochi anni e i due tornarono a dedicarsi senza sosta al loro ambizioso progetto del dizionario. Wilhelm morì a causa di una infezione nel 1859 a Berlino, cosa che ebbe gravi conseguenze sul carattere di Jacob. Divenne una persona molto solitaria interessata unicamente ai propri studi. Morì quattro anni dopo il fratello.

Come dimostra il doodle di Google di oggi, i fratelli Grimm sono principalmente ricordati per le loro “Fiabe del focolare”, l’antologia di fiabe raccolte tra il 1812 e il 1815. Nei primi anni dell’Ottocento, Jacob e Wilhelm dedicarono molto tempo alla ricerca e alla trascrizione dei miti e delle leggende della tradizione germanica. Le fiabe erano tramandate da secoli quasi esclusivamente in forma orale, ma la tradizione stava iniziando a perdersi e c’era il rischio concreto che quei racconti potessero sparire dalla memoria del paese. I Grimm ne erano consapevoli e si diedero da fare per recuperare e mettere su carta quei racconti prima che fosse troppo tardi.

Jacob per questo lavoro seguì un approccio più scientifico, mentre Wilhelm si dimostrò più incline a mettere in evidenza gli aspetti fantastici e poetici delle fiabe. La prima edizione dell’antologia, di cui ricorre il bicentenario quest’anno, non riscosse da subito un grande successo e questo ridusse in parte l’interesse di Jacob, che tornò a concentrarsi sui suoi studi filologici, mentre Wilhelm non abbandonò mai del tutto il progetto, aggiungendo integrazioni e nuovi dettagli alle proprie ricerche.

L’evoluzione nel lavoro dei Grimm è abbastanza evidente se si confrontano le diverse edizioni delle antologie. Le prime versioni erano molto rigorose dal punto di vista filologico, e le storie stesse erano raccontate in modo essenziale e con finali nella maggior parte delle volte tragici. Le edizioni successive riportavano invece uno stile diverso dei racconti, più “amichevole” e leggibile, a scapito talvolta del rigore scientifico.

Il primo volume delle “Fiabe del focolare” metteva insieme 86 fiabe diverse. L’opera fu progressivamente ampliata con l’aggiunta di nuovi racconti fino a contenerne oltre 200. Le edizioni più recenti riportano di solito due sezioni distinte con circa 200 fiabe e una decina di “leggende per bambini”. Molti dei racconti che abbiamo sentito o letto nella nostra infanzia derivano direttamente o sono adattamenti delle fiabe dei Grimm. Tra i titoli più conosciuti e ricorrenti ancora oggi nella nostra cultura contemporanea, anche grazie alle trasposizioni cinematografiche a partire dai film di animazione Disney, ci sono “Raperonzolo”, “Hansel e Gretel”, “Cenerentola”, “Cappuccetto Rosso” – cui è dedicato il doodle di oggi, “Biancaneve”, “Il ricco e il povero” e “Il gatto con gli stivali”.