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  • Mercoledì 5 dicembre 2012

«Per chi avrà vent’anni nel Duemila»

Uno degli spot più particolari dell'Archivio degli spot politici è del PCI per le europee del 1984, con una donna nuda

Ieri è stato presentato il progetto Archivio degli Spot Politici, che raccoglie i video di 40 anni di comunicazione politica italiana. Tra i filmati più circolati ieri online ce n’è uno che venne commissionato nel 1984 dal Partito Comunista Italiano, per le elezioni europee dello stesso anno.

Lo spot dura 30 secondi mostra una giovane mamma e la sua bambina che giocano nude, accompagnate da una musica in sottofondo. Una voce femminile dice: «Per chi avrà vent’anni nel 2000, un’Europa di pace e lavoro». Il sito dell’Archivio nota che “le analogie con alcune pubblicità commerciali dedicate a prodotti per l’infanzia e per la cura della persona o del corpo sono quanto mai evidenti” e che “lo spot si segnala per l’utilizzo del nudo, elemento che nella comunicazione politica italiana e nella storia degli spot costituisce un caso più unico che eccezionale”.

Alle successive elezioni europee il PCI ottenne il miglior risultato elettorale della sua storia, superando per l’unica volta la Democrazia Cristiana (33,3 per cento contro 33). Il PCI beneficiò sicuramente della reazione dell’opinione pubblica alla morte del suo segretario Enrico Berlinguer, che avvenne pochi mesi prima (l’11 giugno 1984) quattro giorni dopo un malore sul palco di Padova dove stava pronunciando un discorso in diretta televisiva.

Le normative di allora come quelle attuali (ad esempio l’art. 10 della legge Gasparri sulla tutela dei minori nella programmazione televisiva e il Codice di autoregolamentazione Tv e minori del 2002) non contengono norme che vietino esplicitamente la trasmissione di spot pubblicitari con nudi integrali, escluse ovviamente le scene di violenza o pornografiche. A proposito della pubblicità, per esempio, l’articolo 4 del Codice di autoregolamentazione stabilisce che le imprese televisive si impegnano a «non trasmettere pubblicità e autopromozioni che possano ledere l’armonico sviluppo della personalità dei minori o che possano costituire fonte di pericolo fisico o morale per i minori stessi».