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  • Martedì 4 dicembre 2012

I nuovi insediamenti in Cisgiordania

Israele ha annunciato la costruzione di 3mila nuove abitazioni e il progetto è molto contestato: le foto

ARIEL, WEST BANK – DECEMBER 04: (ISRAEL OUT) A general view of the Jewish settlement on December 4, 2012 in the West Bank settlement of Ariel. Israel plans to build 3,000 new settler homes in East Jerusalem and the West Bank, a move that has prompted wide-spread, international objections. Palestinians claim the plans, authorised a day after the UN upgraded the status of the Palestinians to non-member observer state, will bisect the West Bank and cut any future state in half. (Photo by Uriel Sinai/Getty Images)

ARIEL, WEST BANK – DECEMBER 04: (ISRAEL OUT) A general view of the Jewish settlement on December 4, 2012 in the West Bank settlement of Ariel. Israel plans to build 3,000 new settler homes in East Jerusalem and the West Bank, a move that has prompted wide-spread, international objections. Palestinians claim the plans, authorised a day after the UN upgraded the status of the Palestinians to non-member observer state, will bisect the West Bank and cut any future state in half. (Photo by Uriel Sinai/Getty Images)

A pochi giorni dal voto con cui l’Assemblea generale dell’ONU ha riconosciuto alla Palestina lo status di stato osservatore non membroIsraele ha annunciato la costruzione di 3mila nuove unità abitative negli insediamenti di Gerusalemme est e in Cisgiordania. Israele ha anche confermato la ripresa della costruzione di un blocco di insediamenti formato da 1.600 abitazioni a Ramat Shlomo, nell’area che si chiama E1 e che va oltre i confini del 1967. Il progetto era stato approvato nel 2010 durante la visita del vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ma era stato poi congelato in seguito alle critiche statunitensi.

La E1 è un corridoio tra Gerusalemme e la colonia di Maaleh Adumim. I palestinesi si oppongono con forza ai piani per la costruzione di colonie in quest’area per il rischio di tagliare in due la Cisgiordania e rendere difficile la creazione di uno Stato palestinese omogeneo con Gerusalemme est come capitale. Per il governo israeliano, invece, la costruzione di nuovi insediamenti è ritenuta “vitale” per la sopravvivenza e lo sviluppo dello Stato di Israele.

Negli ultimi giorni il segretario generale dell’ONU e molti paesi occidentali hanno duramente criticato la scelta del governo israeliano: Francia, Gran Bretagna, Svezia, Danimarca e Spagna hanno convocato gli ambasciatori israeliani a cui hanno espresso forte dissenso sul nuovo progetto. Anche gli Stati Uniti, che avevano votato contro il riconoscimento della Palestina quale stato non membro, hanno criticato il progetto di nuovi insediamenti, spiegando che una decisione in tal senso comprometterebbe in maniera seria gli sforzi per riprendere i negoziati bilaterali.