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  • Giovedì 29 novembre 2012

La Siria è stata isolata

Internet non funziona da giovedì mattina e la rete cellulare va a intermittenza: i ribelli hanno accusato il governo di Assad

Syrian rebels celebrate on top of the remains of a Syrian government fighter jet which was shot down at Daret Ezza, on the border between the provinces of Idlib and Aleppo, on November 28, 2012. Syrian rebels captured a pilot manning the fighter jet downed over Daret Ezza in the northern province of Aleppo, witnesses told an AFP reporter in the town. AFP PHOTO / FRANCISCO LEONG (Photo credit should read FRANCISCO LEONG/AFP/Getty Images)

Syrian rebels celebrate on top of the remains of a Syrian government fighter jet which was shot down at Daret Ezza, on the border between the provinces of Idlib and Aleppo, on November 28, 2012. Syrian rebels captured a pilot manning the fighter jet downed over Daret Ezza in the northern province of Aleppo, witnesses told an AFP reporter in the town. AFP PHOTO / FRANCISCO LEONG (Photo credit should read FRANCISCO LEONG/AFP/Getty Images)

Da questa mattina, in Siria Internet ha smesso di funzionare e la rete cellulare va a intermittenza: la società di telecomunicazioni statunitense Renesys ha detto che i protocolli di connessione alla rete del paese sono del tutto irraggiungibili. Il governo siriano guidato dal presidente Bashar al Assad, che è stato accusato dall’opposizione e anche dagli Stati Uniti per aver voluto isolare il paese, ha detto che si è trattato di un’azione terroristica, senza specificare chi sia stato il responsabile.

Non si tratta di un fatto nuovo: anche in altre occasioni, infatti, prima di operazioni militari il regime aveva fatto lo stesso sia a giugno, sia a luglio, hanno spiegato gli attivisti dell’opposizione. Anche Amnesty International ha denunciato il blocco del traffico, delle telecomunicazioni e di Internet, definendolo un atto «molto inquietante». Secondo l’analisi della Renesys, che tiene traccia della connettività a Internet in tutto il mondo, tutti gli ottantaquattro indirizzi IP della Siria sono diventati irraggiungibili: i sistemi sono stati bloccati intorno alle 12.25 ora locale, le 9.25 ora italiana. E anche un’altra azienda statunitense, la Akamai, ha confermato che non c’era modo di mettersi in contatto con la Siria.

Google ha notato che tutti i suoi servizi in Siria sono stati messi fuori servizio, compreso YouTube, che viene utilizzato dagli oppositori per documentare la guerra civile in corso e denunciare gli abusi del regime. A differenza di quanto successo nei mesi scorsi però, l’interruzione delle telecomunicazioni cellulari e telematiche è durata molto di più: sia a giugno, sia a luglio, il servizio era stato bloccato per meno di un’ora e riguardava soltanto alcune zone.

I metodi utilizzati dal regime per interrompere le linee telefoniche e quelle telematiche non sono chiari, anche se ci sono degli indizi: «sembra lo stesso metodo usato in Libia durante la guerra civile», ha spiegato Rik Ferguson, vice presidente dei sistemi di sicurezza della società Trend Micro. In verità si tratterebbe di un metodo molto semplice, a quanto sembra: la richiesta di indirizzi IP non risponde e sui sistemi appare la scritta “fuori servizio” e questo potrebbe essere stato semplicemente possibile tagliando i cavi e spegnendo alcuni sistemi.

Foto: ribelli siriani a Daret Ezza (FRANCISCO LEONG/AFP/Getty Images)