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  • Giovedì 15 novembre 2012

Tocca a Xi Jinping

È finito il congresso del partito comunista cinese: senza grandi colpi di scena è stato scelto il nuovo segretario, che a marzo diventerà presidente

Chinese Vice President Xi Jinping emerges as the head of the newly reshuffled seven member Communist Party of China Politburo Standing Committee, the nation’s top decision making body at the Great Hall of the People in Beijing on November 15, 2012. Xi Jinping was appointed China’s new leader at the helm of a revamped top power circle that will face the tricky task of setting the planet’s second-largest economy on a new course. AFP PHOTO/Mark RALSTON (Photo credit should read MARK RALSTON/AFP/Getty Images)

Chinese Vice President Xi Jinping emerges as the head of the newly reshuffled seven member Communist Party of China Politburo Standing Committee, the nation’s top decision making body at the Great Hall of the People in Beijing on November 15, 2012. Xi Jinping was appointed China’s new leader at the helm of a revamped top power circle that will face the tricky task of setting the planet’s second-largest economy on a new course. AFP PHOTO/Mark RALSTON (Photo credit should read MARK RALSTON/AFP/Getty Images)

Il Partito Comunista Cinese ha chiuso i lavori del diciottesimo Congresso che si è tenuto in questi giorni a Pechino nominando segretario generale del partito Xi Jinping, come già si sapeva da tempo. La nomina di Xi Jinping chiude i dieci anni di guida del partito da parte di Hu Jintao. A marzo Xi diventerà presidente della Cina mentre Li Keqiang, 57 anni, diventerà da marzo capo del governo al posto di Wen Jiabao.

Xi Jinping sostituirà Hu Jintao anche come capo della Commissione militare centrale, il potente organismo che controlla l’Esercito di Liberazione Popolare. La rinuncia da parte di Hu Jintao a questo ruolo rappresenta una delle novità più importanti del Congresso appena concluso: nel 2002, durante il passaggio di consegne dal presidente uscente Jiang Zemin a Hu Jintao, Jiang conservò la carica di presidente della Commissione militare centrale per altri due anni, una procedura indispensabile per gestire la transizione tra le diverse generazioni di leader. Questo ha permesso al vecchio leader di avere ancora oggi una forte influenza sulle scelte del partito.

Il comitato permanente del politburo, considerato il vero governo della Cina, è stato ridotto da 9 a 7 membri. I 7 dirigenti eletti sono quelli che erano stati previsti alla vigilia del congresso: tra di loro ci sono il responsabile della censura Liu Yunshan e il vicepremier Wang Qishan. Quasi tutti fanno parte del gruppo dei ”principi”, ovvero dei discendenti delle famiglie dei leader storici del Partito Comunista Cinese.

Xi Jinping, 59 anni, nato a Pechino, è figlio di Xi Zhongxun, un combattente rivoluzionario di ispirazione riformista che ricoprì anche la carica di vice premier. È sposato con una famosa cantante d’opera cinese e nel corso della sua carriera politica è stato sempre particolarmente impegnato sul fronte delle relazioni internazionali. Pochi minuti dopo la conferma della sua elezione da parte del Comitato Centrale, è stato accompagnato verso il palco della Grande Sala del Popolo di piazza Tiananmen dai sei dirigenti di partito che insieme a lui formeranno il comitato permanente del politburo e ha tenuto il suo primo discorso ufficiale.

Xi Jinping ha fatto riferimento alla necessità di portare avanti la politica di ”apertura e riforme” e ha sottolineato le sfide che attendono il partito, a partire dai problemi della corruzione e dell’eccessiva burocrazia della macchina statale. Il riferimento implicito era ai recenti scandali che hanno colpito diversi esponenti del partito e le indiscrezioni circa le ricchezze accumulate dalla famiglia di Wen Jiabao: in questo delicato momento di transizione politica l’opinione pubblica cinese deve convincersi che il Partito è impegnato in un profondo processo di rinnovamento.

foto: Xi Jinping. (MARK RALSTON/AFP/Getty Images)