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  • Mercoledì 14 novembre 2012

Israele ha ucciso il capo militare di Hamas

L'esercito israeliano ha attaccato Gaza e ha annunciato l'inizio di «un'ampia campagna contro i siti terroristici e i militanti nella Striscia»

Aggiornamento, 19.00 – Fonti palestinesi, riporta Haaretz, hanno detto che il numero dei morti negli attacchi di oggi è salito a sette, tra cui almeno quattro civili. Una ventina di persone sono rimaste ferite. Oltre agli attacchi aerei a Gaza, ce ne sono stati altri nella città di Rafah, al confine con l’Egitto. Le autorità israeliane hanno invitato il consiglio comunale di Ashqelon, che si trova a pochi chilometri dalla Striscia di Gaza, a sospendere le lezioni scolastiche per domani, come è già stato deciso nella città di Ashdod.

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Il capo dell’ala militare di Hamas, l’organizzazione palestinese che ha il controllo della Striscia di Gaza, è stato ucciso oggi da un attacco aereo israeliano, a cui sono seguiti altri attacchi nella città di Gaza. Secondo quanto riporta la BBC, citando testimoni oculari, Ahmed Said Khalil al-Jabari, 46 anni, stava viaggiando in auto nella città di Gaza quando il suo mezzo è esploso. Anche la sua guardia del corpo sarebbe morta nell’attacco.

L’esercito israeliano e i servizi segreti interni di Israele, lo Shin Bet, hanno confermato l’attacco, descritto come «un’operazione chirurgica» e dicendo che Jabari era responsabile di «tutte le attività terroristiche contro Israele da Gaza» negli ultimi dieci anni. Jabari, che è stato a lungo nella lista dei maggiori ricercati di Israele, è l’esponente di Hamas più importante ad essere ucciso a Gaza dalla fine dell’operazione militare israeliana “Piombo fuso”, tra dicembre 2008 e gennaio 2009. Poco tempo dopo l’attacco è stato diffuso un primo video del luogo dell’attacco.

Poco dopo l’omicidio di Jabari, riportano le agenzie di stampa, ci sono stati diversi altri attacchi aerei israeliani nella città di Gaza. Esponenti di Hamas hanno detto che sono stati colpiti due centri di addestramento dell’organizzazione, mentre da diversi punti della città si alzano colonne di fumo, la gente è spaventata e i militanti armati sparano rabbiosamente nell’aria. Finora fonti palestinesi parlano di sei persone uccise negli attacchi di oggi. I loro obiettivi principali, ha detto l’esercito israeliano in una conferenza stampa, erano i depositi e le strutture per il lancio di missili a lungo raggio (oltre 40 chilometri) individuati dai servizi segreti militari.

Il quotidiano israeliano Haaretz ha iniziato un liveblog della situazione e ha scritto nel tardo pomeriggio che, da un lato, fonti di Hamas hanno detto che «l’aggressione di Israele porterà alla guerra» e che, dall’altro, fonti militari israeliane hanno detto che l’esercito è pronto a operazioni di terra a Gaza, «se ce ne fosse il bisogno».

Negli ultimi giorni diversi funzionari della difesa israeliani hanno parlato della possibilità di una nuova campagna di omicidi mirati contro comandanti e alti esponenti di Hamas. La situazione è peggiorata dopo gli scontri tra Hamas e l’esercito israeliano iniziati il 10 novembre, in cui sono morti almeno quattro civili palestinesi e sono stati sparati molti razzi verso gli insediamenti del sud di Israele. In un tweet dell’account ufficiale dell’esercito israeliano e in un post sul blog in lingua inglese, pubblicati poco dopo l’attacco, si annuncia l’inizio di «un’ampia campagna contro i siti terroristici e i militanti nella Striscia di Gaza, tra cui principalmente obiettivi di Hamas e del Jihad islamico».