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  • Domenica 11 novembre 2012

Le violenze a San Paolo

Nelle ultime due settimane, gli scontri tra bande rivali e contro la polizia hanno ucciso almeno 140 persone

A Police officer patrols in the Maguinhos slum during an operation to install a Pacifying Police Unit (UPP) in Rio de Janeiro, Brazil, Sunday Oct. 14, 2012. Elite police units backed by armored military vehicles and helicopters invaded Jacarezinho and Manguinhos slum complex early Sunday. The action is part of a policing program aiming to drive violent and heavily armed drug gangs out of Rio’s slums, where the traffickers have ruled for decades. (AP Photo/Felipe Dana)

A Police officer patrols in the Maguinhos slum during an operation to install a Pacifying Police Unit (UPP) in Rio de Janeiro, Brazil, Sunday Oct. 14, 2012. Elite police units backed by armored military vehicles and helicopters invaded Jacarezinho and Manguinhos slum complex early Sunday. The action is part of a policing program aiming to drive violent and heavily armed drug gangs out of Rio’s slums, where the traffickers have ruled for decades. (AP Photo/Felipe Dana)

A San Paolo, la più grande città del Brasile, nelle ultime due settimane sono state uccise almeno 140 persone negli scontri a fuoco tra diverse bande armate e contro la polizia, secondo un rapporto del Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Le violenze sono cresciute a partire dal mese di settembre, quando in meno di trenta giorni morirono 144 persone. In tutto, gli omicidi avvenuti a San Paolo nei primi nove mesi dell’anno sono stati 982.

Tra le persone uccise nell’ultimo periodo ci sono stati anche novanta poliziotti, la maggior parte dei quali sono morti quando non erano in servizio. Un funzionario pubblico del dipartimento ha spiegato che i poliziotti sono stati uccisi su ordine dei leader del principale gruppo armato, che si trovano in carcere: il gruppo, che si fa chiamare Primeiro Comando da Capital (PCC) ed esiste da una ventina d’anni, sta cercando di imporsi a capo del traffico della droga nella città, anche se i suoi affari si allargano in molte altre aree del paese.

Le autorità dello stato di San Paolo hanno detto che probabilmente i capi del PCC riescono a comunicare con l’esterno tramite dei cellulari di contrabbando, con cui ordinano e gestiscono rapine, attacchi contro i gruppi rivali e rifornimenti di armi. Ora dovrebbero essere trasferiti in un carcere federale di massima sicurezza fuori dallo stato di San Paolo. La scorsa settimana, durante i giorni degli scontri armati, le autorità locali hanno deciso di chiudere le scuole a metà settimana e molti negozi della città, anche a causa del coprifuoco minacciato dalle bande.

Foto: AP Photo/Felipe Dana