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  • Giovedì 18 ottobre 2012

Un Consiglio europeo più tranquillo

Comincia oggi a Bruxelles e per una volta nessuno dice che è "l'incontro decisivo per il futuro dell'Europa": perché?

German Chancellor Angela Merkel (R) and EU Council President Herman Van Rompuy laugh during a joint press conference on June 10, 2010 in Berlin. Merkel met Van Rompuy ahead of a summit of the bloc’s 27 leaders next week. AFP PHOTO / JOHANNES EISELE (Photo credit should read JOHANNES EISELE/AFP/Getty Images)

German Chancellor Angela Merkel (R) and EU Council President Herman Van Rompuy laugh during a joint press conference on June 10, 2010 in Berlin. Merkel met Van Rompuy ahead of a summit of the bloc’s 27 leaders next week. AFP PHOTO / JOHANNES EISELE (Photo credit should read JOHANNES EISELE/AFP/Getty Images)

Oggi e domani si terrà a Bruxelles la consueta riunione trimestrale del Consiglio europeo, l’organo formato dai capi di governo dei paesi dell’UE. Ancora una volta, l’ordine del giorno prevede che si parli soprattutto di questioni economiche, anche se intorno alla riunione manca, per questa volta, l’impressione o l’aspettativa che si tratti di un incontro decisivo per la sopravvivenza dell’Europa, come era successo molte volte negli ultimi mesi.

La situazione relativamente più tranquilla viene dal fatto che i mercati finanziari e gli spread, negli ultimi giorni, hanno dato segnali tranquillizzanti. Uno dei più recenti è il mancato declassamento del debito pubblico spagnolo da parte di Moody’s e l’ottima giornata delle borse europee di ieri. Nel complesso però la situazione rimane molto grave, e non è un eufemismo: per fare solo due esempi, la stessa Spagna deve ancora fare i conti con il suo enorme debito e non è chiaro quale sarà in questo il ruolo dell’Europa, mentre lo stato greco continua a sopravvivere solo grazie ai soldi del prestito internazionale, senza cui nel giro di poche settimane non sarebbe più in grado di pagare le pensioni e gli stipendi.

Sono bastate però quelle poche buone notizie per dare l’impressione che gli sforzi di riforma delle istituzioni e dei governi europei abbiano subito una frenata: a fine settembre proprio Herman Van Rompuy, l’attuale presidente del Consiglio europeo, ha notato per primo questo rallentamento e ha invitato a non perdere il senso di urgenza. Come spiega il Financial Times, il processo di riforma più a rischio – nominato anche nell’ordine del giorno di oggi – è quello dell’unione bancaria, che rischia di non fare passi avanti concreti nei prossimi mesi a causa delle resistenze della Germania.

Un altro segnale preoccupante per gli equilibri dell’Unione Europea è il fatto che oggi Cameron parlerà probabilmente al Consiglio Europeo della recente presa di posizione, da parte del suo governo, di uscire dal patto per la cooperazione in materia di giustizia e lotta alla criminalità nel 2014, una mossa che il Financial Times ha definito «il primo passo nella sua strategia di disimpegno dall’Unione Europea» e che sarà probabilmente occasione di scontro nei prossimi mesi. Il Regno Unito è un altro paese ostile all’unione bancaria.

Il Consiglio europeo è la riunione periodica dei capi di Stato e di governo dei 27 paesi dell’Unione Europea. L’Italia partecipa con il presidente del Consiglio, che è a capo dell’esecutivo, mentre altri paesi (come la Francia) partecipano con il presidente della Repubblica, visto il suo ruolo nel governo del paese. Le riunioni informali tra i capi di governo ci sono sempre state nella storia dell’Unione Europea, ma la formalizzazione del Consiglio europeo come uno degli organi direttivi dell’Unione (con un presidente in carica per due anni e mezzo, che attualmente è il belga Herman Van Rompuy) risale solo al Trattato di Lisbona, nel 2009. Si tiene ogni tre mesi circa, anche se con la recente crisi economica ci sono state riunioni ufficiali più frequenti, a cui si sono aggiunti diversi incontri informali.

Foto: Herman Van Rompuy e Angela Merkel. (JOHANNES EISELE/AFP/Getty Images)