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  • Giovedì 11 ottobre 2012

«Il più sofisticato programma di doping di squadra mai realizzato»

Lo dice l'agenzia anti-doping americana di Lance Armstrong e della sua squadra, chiedendone la condanna e presentando documenti, analisi e testimonianze

di francesco marinelli

Lance Armstrong speaks during an interview in Austin, Texas, Tuesday, Feb. 15, 2011. (AP Photo/Thao Nguyen)

Lance Armstrong speaks during an interview in Austin, Texas, Tuesday, Feb. 15, 2011. (AP Photo/Thao Nguyen)

Ieri l’USADA, l’agenzia anti-doping degli Stati Uniti, ha inviato all’UCI (Federazione ciclistica internazionale) le decisioni motivate e le prove che dimostrerebbero che Lance Armstrong ha usato sostanze dopanti negli anni in cui correva con la squadra statunitense US Postal, con cui ha vinto cinque dei sette Tour de France della sua carriera. Si tratta di un documento di oltre mille pagine che dimostrerebbe «senza dubbio che la US Postal ha utilizzato il più sofisticato programma di doping di squadra mai realizzato nella storia dello sport», dice il comunicato pubblicato dall’agenzia. Ora l’UCI si dovrà esprimere sulla richiesta di radiazione di Armstrong e sulla cancellazione dei sette titoli vinti al Tour de France.

L’USADA ha trascritto anche la testimonianza giurata di 26 persone, tra cui 15 corridori che hanno corso per la US Postal, che hanno ammesso di conoscere «il sistema della squadra». Tra i documenti inviati all’UCI ci sono transazioni finanziarie, email, analisi di laboratorio: tutto ciò dimostra il possesso, l’uso e la distribuzione di farmaci che servivano a migliorare le prestazioni di Armstrong con la descrizione delle pratiche dei responsabili medici della squadra. Per quanto riguarda la US Postal, l’USADA ha spiegato che tutto il sistema della squadra è stato progettato per mettere pressione sugli atleti per doparsi e usare sostanze pericolose, per la loro salute: sistemi sofisticati e di nuova generazione in grado di sfuggire ai controlli con un programma «organizzato da persone che pensavano di essere al di sopra della legge». E Armstrong, oltre a usare in prima persona le sostanze dopanti, avrebbe fatto pressione anche sui suoi compagni perché facessero come lui.

Tra i ciclisti interrogati ce ne sono sei ancora in attività, tutti ex compagni di squadra di Armstrong: Levi Leipheimer (del team Omega Pharma QuickStep), Christian Vande Velde (del team Garmin-Sharp), David Zabriskie (del team Garmin-Sharp), Tom Danielson (del team Garmin-Sharp), Michael Barry (del team Team Sky) e George Hincapie (del team Bmc). L’USADA li ha sospesi tutti e ha fatto sapere che tutto il materiale a sua disposizione sarà pubblicato sul proprio sito entro qualche giorno: «c’è voluto un coraggio enorme per farsi avanti e dire la verità», ha scritto di loro l’agenzia. George Hincapie, amico di Armstrong e gregario in tutti e sette i Tour de France vinti, ha ammesso che fino al 2006 si è sempre dopato su richiesta della squadra.

L’USADA aveva respinto il 20 agosto scorso il ricorso presentato da Armstrong nel procedimento nei suoi confronti sull’uso di eritropoietina (EPO) e steroidi, due sostanze proibite dalla WADA, l’agenzia mondiale anti-doping. Dopo il ricorso perso, Armstrong aveva deciso di non opporsi più alle accuse: di non appellarsi, né di presentare ricorso in altre sedi, né di andare all’arbitrato, continuando sempre a dichiararsi innocente. In base a questa decisione l’USADA aveva richiesto di revocare tutte le sue vittorie: le sette vittorie al Tour de France e la medaglia di bronzo vinta alle Olimpiadi di Sydney, radiando Armstrong a vita da ogni competizione ufficiale.

Tim Herman, l’avvocato di Armstrong, ha definito l’ex ciclista «vittima di una caccia alle streghe», mentre da parte di Armstrong non c’è stato al momento nessun commento. Altri due membri della squadra, il dottor Michele Ferrari e il dottor Garcia del Moral, sono stati squalificati a vita. Johan Bruyneel, ex direttore sportivo dell’US Postal, il medico della squadra Pedro Celaya e l’allenatore Jose Marti hanno invece deciso di contestare le accuse e di ricorrere all’arbitrato e saranno ascoltati, sotto giuramento, in un procedimento davanti a giudici indipendenti. L’USADA ha fatto sapere di essere a favore di una sorta di amnistia da parte dell’UCI verso i corridori che hanno collaborato, per favorire anche in futuro le ammissioni da parte dei ciclisti.

Foto: Lance Armstrong (AP Photo/Thao Nguyen)