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  • Sabato 6 ottobre 2012

Yoani Sanchez è stata liberata

Era stata arrestata giovedì insieme a suo marito e altri dissidenti cubani, per evitare dimostrazioni di protesta durante un processo a Bayamo

Cuban blogger Yoani Sanchez (R) talks to the press after meeting with former US president Jimmy Carter at the hotel in Havana where he is staying in, on March 30, 2011. Yoani and a group of Cuban dissidents were received by Carter who wanted to hear their political point of view about the Cuban government. AFP PHOTO/ADALBERTO ROQUE (Photo credit should read ADALBERTO ROQUE/AFP/Getty Images)

Cuban blogger Yoani Sanchez (R) talks to the press after meeting with former US president Jimmy Carter at the hotel in Havana where he is staying in, on March 30, 2011. Yoani and a group of Cuban dissidents were received by Carter who wanted to hear their political point of view about the Cuban government. AFP PHOTO/ADALBERTO ROQUE (Photo credit should read ADALBERTO ROQUE/AFP/Getty Images)

Yoani Sanchez, la blogger e giornalista dissidente politica contro il governo di Cuba, è stata rilasciata la notte scorsa dopo essere stata arrestata giovedì pomeriggio a Bayamo, nella zona est dell’isola. Lo ha annunciato lei stessa con un tweet.

Oltre a Yoani Sanchez erano stati arrestati il marito e giornalista Reinaldo Escobar, il loro autista e sei attivisti politici locali: sono stati tutti rilasciati insieme alla donna. Yoani Sanchez, giovedì scorso, si era diretta verso Bayamo, circa 700 chilometri a sudest di L’Avana, per assistere al processo nei confronti di Angelo Carromero, un giovane politico spagnolo accusato di omicidio colposo per aver investito e ucciso Oswaldo Paya e Harold Cepero, due dissidenti cubani. La polizia di Bayamo ha però fermato la blogger, suo marito e gli altri per evitare proteste e dimostrazioni antigovernative al Tribunal Provincial y Popular de Granma, la sede del processo. Da parte sua, Yoani Snachez ha spiegato in un tweet che la sua presenza a Bayamo sarebbe servita soltanto a svolgere il suo lavoro da giornalista e raccontare il processo su Twitter.

Yoani Sanchez ha raccontato che lei e gli altri sono stati fermati e poi portati in una sede del ministero degli Interni: sono stati separati e trattati in maniera «un po’ rude» anche da alcuni agenti donna, che le hanno chiesto di togliersi i vestiti per alcuni controlli. Yoani Sanchez ha detto che la maggior parte degli agenti si è comportata in maniera corretta, ma di essere stata lasciata per trenta ore, insieme a suo marito, senza poter telefonare, perché i loro telefoni cellulari erano stati sequestrati dalla polizia. Inoltre, su Twitter, Yoani Sanchez ha detto di essersi rifiutata di mangiare e di bere qualsiasi cosa.

Yoani Sanchez e gli altri sono stati arrestati giovedì scorso verso le sei del pomeriggio e sono stati rilasciati ieri mattina intorno alle undici, dopo circa trenta ore di carcere. Sono rientrati nella loro casa di L’Avana intorno alle nove di sera. Sanchez, oltre ad essere una corrispondente del giornale spagnolo El Pais e collaboratrice del settimanale Internazionale, è conosciuta per il suo blog, Generación Y: un resoconto critico della realtà del suo paese che contiene spesso denunce verso le politiche del governo di Cuba e il mancato rispetto dei diritti umani.

Foto: Yoani Sanchez (ADALBERTO ROQUE/AFP/Getty Images)