Gli iPad al posto delle casse

La decisione della grande catena Urban Outfitters di sostituire i registratori di cassa con i tablet potrebbe accelerare un processo rivoluzionario di gestione e amministrazione delle attività commerciali

La catena di abbigliamento e accessori Urban Outfitters ha annunciato un piano per eliminare dai propri negozi i classici registratori di cassa, che saranno sostituiti con una serie di iPad. La decisione della società sta generando molta curiosità, soprattutto negli Stati Uniti dove è una delle prime grandi catene a fare qualcosa del genere. Nel paese da qualche anno si stanno sperimentando sistemi alternativi per registrare i pagamenti e per facilitare ulteriormente le transazioni elettroniche senza l’utilizzo del denaro contante. Il progetto di Urban Oufitters non cambierà solamente il modo di pagare alla cassa, ma anche la stessa esperienza dei clienti nei negozi e dà un’idea di quale potrebbe essere il futuro per i pagamenti di tutti i giorni.

Che cos’è Urban Outfitters
Urban Outfitters fu fondata a Philadelphia nel 1970 e conta oltre 170 negozi tra Stati Uniti, Canada, Irlanda, Danimarca, Svezia, Germania, Belgio e Regno Unito. Inoltre, attraverso il proprio sito vende i propri prodotti di abbigliamento (e non solo) in numerosi altri paesi, Italia compresa. La società controlla anche i marchi Anthropologie, Free People, Terrain e BHLDN per un totale di oltre 400 negozi in giro per il mondo. Il marchio principale è Urban Outfitters, che vende principalmente cose da hipster, clienti col pallino della musica alternativa e attenti alle tendenze culturali emergenti e a un particolare modo di vestire con ispirazioni rétro (approssimando a spanne, ché ogni hipster ci ha la sua idea di che cosa sia): e non solo vestiti ma anche libri, gadget, oggetti vari.

iPad in negozio
I commessi di Urban Outfitters saranno dotati di iPod Touch per dare assistenza e informazioni ai clienti, o registrare man mano i loro acquisti. Il pagamento sarà poi effettuato in alcuni punti del negozio dotati di iPad. L’idea è di usare particolari treppiedi su cui saranno montati gli iPad, lasciando così più spazio sui banconi per ripiegare e confezionare la merce, o per fare i pacchi regalo. I sostegni potranno essere usati sia dai cassieri dei negozi, sia dai clienti, con un processo più trasparente rispetto all’attuale dove l’addetto inserisce i prezzi e poi presenta lo scontrino a cosa fatta.

Sempre attraverso l’iPad i clienti potranno inserire i dati per il pagamento con carta di credito e, in futuro, con altri sistemi di pagamento come quelli NFC (Near Field Communication), che consentono di pagare semplicemente avvicinando il proprio smartphone al terminale per i pagamenti in negozio. Ogni cliente potrà anche inserire informazioni aggiuntive attraverso l’iPad, come email e contatti, per ricevere promozioni e inviti dal negozio. Gli iPod Touch saranno usati dai commessi anche per aggiornare l’inventario in tempo reale, migliorando la gestione del magazzino.

Costi più bassi
I responsabili di Urban Outfitters hanno spiegato di recente che questa soluzione si rivelerà molto più economica e sostenibile rispetto all’attuale sistema. Calvin Hollinger, il chief information officer (CIO) della società, ha detto presentando il progetto che un iPad arriva a costare fino a un quinto rispetto ai classici registratori di cassa utilizzati nei negozi dell’azienda. Inoltre, le riparazioni delle normali casse sono costose, soprattutto perché si tratta di modelli personalizzati e che richiedono ricambi prodotti e venduti in piccole quantità, quindi a prezzi alti. Dispositivi molto diffusi come gli iPad in proporzione costano meno e la loro sostituzione è meno dispendiosa.

Pagamenti elettronici
Soprattutto negli Stati Uniti, negli ultimi anni è iniziata la sperimentazione di sistemi di pagamento alternativi al contante e in alcuni casi alle classiche carte di credito. Il cambiamento per ora sta avvenendo lentamente, ma nel breve periodo ci potrebbe essere una notevole accelerazione, complice la diffusione di smartphone e tablet che utilizzano la tecnologia NFC. Grazie a questo sistema, il pagamento elettronico avviene senza dover utilizzare fisicamente una carta di credito e senza doversi ricordare un PIN. Basta avvicinare il proprio smartphone al ricevitore per i pagamenti da un negozio precedentemente autorizzato per effettuare l’acquisto. Il sistema e più pratico per chi compra e dà, ovviamente, un vantaggio a chi vende perché rende del tutto immateriale e immediata la transazione (un po’ come avviene già con gli acquisti su Amazon con l’opzione per comprare con un solo clic).

Square
Anche i singoli negozianti che non fanno parte delle grandi catene potranno approfittare del nuovo sistema, affiliandosi ai circuiti delle carte di credito per i nuovi pagamenti elettronici o attraverso soluzioni alternative come quelle offerte da Square. È un piccolo cubetto che si attacca all’uscita audio degli iPhone, degli iPad e dei dispositivi Android per trasformali in lettori di carte di credito. Un’applicazione si occupa di gestire la transazione: inserisci l’importo da pagare, indichi il tipo di pagamento e fai passare la carta di credito nella fessura del cubetto, che così legge la carta di credito.

Square è in circolazione da un paio di anni e continua a ricevere grandi investimenti per il suo sviluppo, anche da parte delle società di credito che contano di aumentare i loro ricavi grazi al maggior numero di transazioni. Il sistema si rivela molto efficace soprattutto per i piccoli esercizi commerciali, che si possono permettere un sistema per i pagamenti elettronici a basso costo e che può essere usato ovunque: da una gioielleria al banchetto degli hot-dog per strada. In pratica, chiunque può raccogliere pagamenti con soltanto uno smartphone e Square.

In Italia?
Il grande ostacolo per la diffusione dei nuovi sistemi per i pagamenti elettronici potrebbero essere le legislazioni nei singoli paesi. In Italia, per esempio, molti esercizi commerciali sono obbligati a usare i classici registratori di cassa, quelli che emettono lo scontrino fiscale. Questi apparecchi sono controllati e poi sigillati tramite piombatura dalle autorità competenti, così da evitare manomissioni, e devono essere anche sottoposti a controlli periodici effettuati da centri specializzati, autorizzati dal ministero dell’Economia. Le leggi italiane sui registratori di cassa fiscali sono particolarmente restrittive e gli esercenti, soprattutto quelli più piccoli, non hanno le risorse per mettere a punto autonomamente sistemi di pagamento computerizzati molto evoluti. Le nuove soluzioni potrebbero essere una risposta a questo problema, salvo possano essere adattate alle leggi fiscali in vigore.