In difesa di Napolitano sulle carceri

Adriano Sofri sugli "esseri umani in gabbia come bestie" e contro la campagna "virulenta" che rese inutile l'indulto

Adriano Sofri su Repubblica di lunedì ha commentato le recenti parole sulle carceri del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che aveva diffuso una nota suggerendo, a fronte dell’attuale – e perdurante – situazione di emergenza, «un possibile, speciale ricorso a misure di clemenza, e una necessaria riflessione sull’attuale formulazione della Costituzione che a ciò oppone così rilevanti ostacoli».

Che cosa ha detto il presidente Napolitano sullo stato delle carceri, e perché l’ha detto? La domanda non è oziosa, dal momento che c’è chi ha ritenuto di rispondere che l’ha detto perché ha voluto sfruttare il caso Sallusti. E andare al soccorso della casta sotto tiro, o perché è stato reso sensibile dalla divergenza con la procura di Palermo… Napolitano è l’unico interprete di se stesso, ma chi abbia appena seguito la drammatica questione carceraria conosce i precedenti che ridicolizzano, se ce ne fosse bisogno, quelle insinuazioni. Prima di arrivare al Quirinale, nel 2005, Napolitano prese parte alla marcia per l’amnistia indetta dai radicali. Una volta presidente, controfirmò la misura dell’indulto, e, come il primo ministro Prodi e a differenza di troppi altri, non sconfessò mai la fondatezza di quella misura. Oltre un anno fa, in un convegno al Senato che fece scalpore per il rango e il tono degli intervenuti, Napolitano parlò di «una realtà che ci umilia in Europa e ci allarma, per la sofferenza quotidiana — fino all’impulso a togliersi la vita — di migliaia di esseri umani chiusi in carceri che definire sovraffollate è quasi un eufemismo… Un abisso separa la realtà carceraria di oggi dal dettato costituzionale sulla funzione rieducatrice della pena e sui diritti e la dignità della persona. È una realtà non giustificabile in nome della sicurezza, che ne viene più insidiata che garantita…».

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Napolitano sulle carceri
Il decreto sulle carceri del governo Monti