Gli scontri tra gli operai Foxconn

Uno stabilimento in Cina è stato chiuso in seguito a una rissa che ha coinvolto centinaia di dipendenti e che ha richiesto l'intervento di cinquemila agenti di polizia

Una serie di violenti scontri tra dipendenti ha portato oggi alla chiusura di uno degli stabilimenti Foxconn in Cina. La società possiede 13 fabbriche nel paese, nelle quali si producono componenti tecnologici che sono poi utilizzati in un sacco di prodotti che usiamo ogni giorno come smartphone, tablet, computer, fotocamere e automobili. Gli scontri si sono verificati nello stabilimento che si trova nei pressi della città di Taiyuan, nella provincia dello Shanxi nel nord della Cina. Nell’impianto sono attive circa 79mila persone, che lavorano a ritmi serrati alle catene di montaggio.

Come gli altri stabilimenti Foxconn, anche quello di Taiyuan ospita grandi dormitori dove gli operai risposano e trascorrono il poco tempo libero tra un turno di lavoro e l’altro. E proprio in uno di questi dormitori si sarebbe verificata una rissa tra alcuni operai, che si è poi diffusa in un’ampia area dello stabilimento coinvolgendo tra le mille e le duemila persone. Le informazioni su come siano andate le cose sono parziali e la società ha per ora dato notizie generiche.

Stando alle ricostruzioni, i primi scontri si sono verificati intorno alle 23 di ieri (ora locale) e si sono diffusi rapidamente, tanto da rendere necessario l’intervento della polizia a sostegno delle guardie di sicurezza private che lavorano nello stabilimento. Secondo la televisione di stato cinese, sono intervenuti cinquemila poliziotti per riportare l’ordine nella fabbrica. L’operazione ha richiesto diverse ore di lavoro e gli scontri sono finiti intorno alle tre di notte. Foxconn ha confermato che una quarantina di persone sono state portate in ospedale per alcuni accertamenti in seguito alle ferite subite negli scontri. Alcuni dipendenti sono stati arrestati dalle forze dell’ordine.

Sui siti di microblogging e sui social network cinesi diversi impiegati, o presunti tali, hanno pubblicato fotografie dell’impianto subito dopo gli scontri nei dormitori. Nelle immagini sono visibili vetri rotti e altri danni alle strutture della fabbrica. Non ci sono però conferme che le immagini siano state effettivamente scattate nello stabilimento di Taiyuan.

Negli stabilimenti di Foxconn in Cina lavorano circa 1,1 milioni di persone e la società viene spesso portata a esempio quando si parla delle difficili, a volte estreme, condizioni di lavoro nel paese. All’interno delle fabbriche ci sono spesso forti tensioni e Foxconn non dà facilmente accesso ai propri impianti per verificare come vengono trattati i dipendenti. A inizio anno si discusse molto di Foxconn in seguito a una serie di inchieste sulle condizioni dei lavoratori che assemblano i dispositivi di Apple. La società statunitense fu criticata per non aver vigilato abbastanza sugli impianti dei propri fornitori, dove si sono anche verificati alcuni suicidi.