• Cultura
  • Mercoledì 19 settembre 2012

La moglie di Gesù

Un frammento di papiro del IV secolo pare contenere una frase non da poco, mai apparsa nelle Sacre Scritture

di Giulia Siviero - @glsiviero

Ieri, durante un congresso internazionale ancora in corso a Roma, una storica del cristianesimo antico alla Harvard Divinity School ha rivelato l’esistenza di un frammento di papiro che contiene una frase mai apparsa nelle Sacre Scritture:

“Gesù disse loro: ‘Mia moglie….”

Il frammento misura 4 centimetri per 8, è scritto su entrambi i lati con inchiostro nero leggibile sotto una lente di ingrandimento ed è in lingua copta, l’evoluzione dell’antica lingua egiziana che non fa uso dei geroglifici ma dei caratteri dell’alfabeto greco, con l’aggiunta di 7 segni demotici per rendere suoni sconosciuti alla fonetica greca.

Il papiro risale al IV secolo e conterrebbe un vangelo sconosciuto che la studiosa di Harvard ha chiamato “Vangelo della moglie di Gesù”, composto probabilmente in lingua greca nella seconda metà del II secolo. Quest’ultima datazione è stata stabilita sulla base dell’influenza che questo scritto avrebbe subito da opere come il Vangelo di Tommaso e il Vangelo di Filippo (in cui Maria Maddalena è citata come la moglie di Gesù). Il frammento contiene un dialogo tra Gesù e i suoi discepoli in cui Gesù fa riferimento a «Maria», sua moglie, affermando anche che «essa sarà in grado di essere mia discepola». Sul lato posteriore sono visibili invece solo cinque parole.

La scoperta è stata resa pubblica a Roma durante il Convegno Internazionale di Studi Copti da Karen L. King, studiosa di vangeli gnostici e del ruolo delle donne nella chiesa primitiva alla Harvard Divinity School e prima donna a occupare la più antica cattedra degli Stati Uniti. La provenienza del frammento di papiro resta sconosciuta e il suo proprietario – un collezionista che ha contattato la studiosa nel 2010 – ha chiesto di restare anonimo. Fino a ieri, Karen L. King l’aveva mostrato solo a una ristretta cerchia di esperti in papirologia e linguistica copta, i quali avevano concluso che “probabilmente” non si trattava di un falso. La studiosa e i suoi collaboratori sono in attesa anche del parere di altri studiosi.

Karen L. King ha spiegato che il frammento non costituisce una prova che Gesù fosse effettivamente sposato («Non è come dire che abbiamo la pistola fumante del fatto che Gesù fosse sposato») ma dimostra «che le questioni del matrimonio e della sessualità restano aperte». Spiega infatti la studiosa: «L’intera questione sul fatto che Gesù fosse sposato o meno nacque solo 150 anni dopo che Gesù morì, nell’ambiente dei cristiani che discutevano tra loro se dovessero sposarsi o rimanere celibi». Il frammento confermerebbe allora l’esistenza di antiche tradizioni secondo cui Gesù era stato sposato «probabilmente a Maria Maddalena, una seguace di Gesù che i vangeli dicono che sia stata la prima persona a vederlo dopo la sua resurrezione».

La tradizione cristiana ha sempre sostenuto che Gesù non fosse sposato (o, come San Paolo, che fosse sposato alla Chiesa). Il frammento mostra invece come sulla vita di Gesù ci fossero idee diverse già tra i primi cristiani, dunque ancora prima dei vari concilii e prima che i libri del Nuovo Testamento fossero decisi come canonici. Roger Bagnall, direttore dell’Institute for the Study of the Ancient World e professore di storia antica alla New York University che ha datato il frammento, ha detto: «Il papiro ci aiuta a ricordare che praticamente tutto quello che le generazioni successive dissero su Gesù fu assemblato e rivisto da qualcuno dopo la sua morte, e rappresenta l’idea di Gesù che queste persone stavano tentando di mettere insieme».

La discussione sembra dunque riaprirsi sulla possibilità che Gesù fosse sposato o meno, che Maria Maddalena fosse sua moglie e anche che fosse una sua discepola. Dibattito che sembra essere molto importante oggi, viste le posizioni assunte dalla Chiesa sul ruolo delle donne, sulla negazione del sacerdozio femminile e sul matrimonio dei sacerdoti maschi.

– Il Vaticano contro le suore americane