Obama favorito fa vendere più armi

Non per difendersi da lui, ma per il rituale timore che renda l'acquisto più difficile

Per le grandi catene di rivenditori di armi ed equipaggiamenti sportivi americane si sta avvicinando un periodo di grandi vendite: quello delle feste invernali e della stagione della caccia. Nell’attesa, bisogna preparare le scorte e per decidere che cosa accumulare in magazzino i rivenditori – spiega un articolo del Wall Street Journal – hanno preparato due diverse linee d’azione: una nel caso alle elezioni presidenziali di novembre venga eletto Obama e un’altra nel caso a vincere sia Romney.

Se infatti Obama dovesse vincere aumenteranno, agli occhi di molti americani, le possibilità che nel suo secondo mandato vengano emanate leggi per rendere più difficile acquistare armi da fuoco. I rivenditori pensano che, spinti da questo timore, i clienti faranno la fila per comprarsi pistole e fucili finché sono in tempo. Se dovesse vincere Obama, quindi, o se la sua vittoria apparisse probabile, i magazzini si riempiranno di armi da fuoco. Al contrario, con Romney alla Casa Bianca è più probabile che gli americani non sentano la stessa urgenza, e quindi, più che di armi, le scorte saranno di giacche impermeabili, scarponi da montagna e tute mimetiche.

Un’analista della banca Wells Fargo ha spiegato che non si tratta di politica, ma solo di business. Per molte aziende che praticano la vendita al dettaglio di munizioni e armi da fuoco è fondamentale prevedere l’andamento delle vendite per poter pianificare le scorte di magazzino, gli ordinativi e il personale da impiegare. Come ha spiegato un cacciatore al Wall Street Journal: «Se la gente sente che domani armi e munizioni saranno più difficili da comprare, allora le accumula oggi».

La prima società a dichiarare ufficialmente che questa sarà la sua linea d’azione è stata la Cabela’s, una delle aziende più attive nella distribuzione di armi e proiettili. La società ricorda che all’indomani della vittoria di Obama nel 2008 la vendita di armi e munizioni nei suoi negozi aumentò del 25% e prevede che, se Obama sarà riletto a novembre, ci sarà un effetto del tutto simile, se non maggiore. Anche la Smith & Wesson, che produce armi, e la Olin, che produce proiettili, prevedono un aumento di vendite se Obama sarà rieletto.

(Aurora farà cambiare la legge sulle armi?)

Malgrado durante la presidenza Obama non ci sia poi stato nessun cambiamento sul secondo emendamento (la legge costituzionale che regola il possesso di armi), molti gruppi di pressione ora dicono che durante il suo secondo mandato le cose potrebbero andare ben diversamente. In particolare la National Rifle Association (NRA), la più grande lobby dei possessori di armi da fuoco, ha dichiarato che in un eventuale secondo mandato Obama non dovrà più preoccuparsi di essere rieletto e quindi non avrà ostacoli a mettere in pratica leggi più severe sul controllo delle armi. Ma, nonostante il sollevarsi di un rituale ed estemporaneo dibattito con le recenti stragi da arma da fuoco, Obama sembra lontano dal forzare la mano su quella che è vissuta da molti americani come una libertà fondamentale. E infatti continua ad essere prudente su questo tema. Lo staff della sua campagna elettorale ha dichiarato che: «Quello che il presidente Obama ha fatto durante la sua presidenza rende chiaro che lui appoggia e rispetta il secondo emendamento e la tradizione di possedere armi che ha questo paese».

Foto: Scott Barbour/Getty Images