• Mondo
  • Giovedì 13 settembre 2012

Il giorno dopo a Karachi

Le foto di quello che rimane della fabbrica incendiata ieri, praticamente priva di sistemi di sicurezza, dove sono morte 300 persone

Pakistan people gather in a garment factory following a fire in which at least 289 people died in Karachi on September 13, 2012, on the third day of the fire incident. Police in Karachi have registered a murder case against the owners of a garment factory where a fire killed at least 289 people in the country's worst ever industrial disaster, officers said. AFP PHOTO/Rizwan TABASSUM (Photo credit should read RIZWAN TABASSUM/AFP/GettyImages)
Pakistan people gather in a garment factory following a fire in which at least 289 people died in Karachi on September 13, 2012, on the third day of the fire incident. Police in Karachi have registered a murder case against the owners of a garment factory where a fire killed at least 289 people in the country's worst ever industrial disaster, officers said. AFP PHOTO/Rizwan TABASSUM (Photo credit should read RIZWAN TABASSUM/AFP/GettyImages)

Un incendio in una fabbrica di abbigliamento a Karachi, la città più popolosa del Pakistan nella provincia del Sindh, ha ucciso ieri circa 300 persone. I lavoratori che cercavano di scappare si sono schiacciati l’uno con l’altro e molti non sono riusciti a mettersi in salvo perché la fabbrica aveva soltanto un’uscita, ha detto un sopravvissuto alla BBC. Quelli che non sono riusciti a raggiungere l’ingresso hanno sfondato i vetri della fabbrica della Ali Enterprise, gettandosi da sei metri.

Oltre a soccorrere i lavoratori dalla fabbrica e recuperare i cadaveri, la polizia ha dovuto anche fermare i loro familiari, per evitare che si ferissero anche loro nel cercare di aiutarli. Ci sono stati anche alcuni scontri tra la folla e la polizia. Ehtesham Salim, il capo dei vigili del fuoco, ha detto che a un certo punto è finita anche l’acqua per spegnere l’incendio e ha ammesso che le loro risorse erano praticamente finite. I vigili del fuoco hanno criticato anche il mancato arrivo degli aerei antincendio. Anche i membri della marina sono arrivati in soccorso, ma troppo tardi per salvare la maggior parte dei lavoratori intrappolati nell’edificio.

L’incendio è stato spento ieri sera e i soccorritori hanno iniziato a scavare per cercare altri corpi, perché l’edificio rischia di crollare. Si pensa che a causare lo scoppio dell’incendio sia stato un interruttore elettrico difettoso e la polizia ha aperto un’indagine nei confronti del proprietario dell’azienda. L’incendio di ieri non è un caso isolato e non è stata solo una disgrazia, scrive News Pakistan: nel paese non ci sono controlli degni di questo nome e i sistemi di sicurezza delle fabbriche non sono adeguati. Le fabbriche tessili sono quelle più a rischio, per la pericolosa combinazione tra i coloranti chimici e i mucchi di cotone accatastati. Ieri c’è stato un altro incendio in una fabbrica di scarpe nella città di Lahore, capitale della regione del Punjab, in cui sono morte 25 persone. Anche in questo caso l’incendio è scoppiato a causa di un generatore di energia elettrica difettoso. Alcuni sono morti per le fiamme, altri per soffocamento.

Foto: Karachi, Pakistan (RIZWAN TABASSUM/AFP/GettyImages)