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  • Domenica 9 settembre 2012

Il dibattito sulla circoncisione in Germania

Oggi ci sono state nuove proteste a Berlino, dopo che un tribunale l'ha dichiarata illegale sui minori: il governo tedesco ha annunciato che farà una legge per permetterla

Circa un migliaio di tedeschi di religione ebraica e musulmana si sono riuniti oggi a Berlino per chiedere che il governo inserisca chiaramente il diritto alla circoncisione nella legislazione tedesca. La protesta, l’ultima in ordine di tempo dopo che la questione era stata discussa su molti quotidiani tedeschi, è arrivata in risposta alla recente incriminazione di un rabbino bavarese per aver circonciso un bambino. Oltre 50 associazioni hanno dato la loro adesione alla manifestazione di protesta – che aveva lo slogan “Per la libertà religiosa, contro la criminalizzazione e il paternalismo” – tra cui la Chiesa Evangelica Tedesca e l’arcivescovado cattolico di Berlino.

La corte bavarese non ha ancora emesso una sentenza, a differenza del tribunale di Colonia che invece, in un altro caso a giugno aveva dichiarato la circoncisione, per motivi non medici, una lesione personale se fatta sui minorenni e quindi praticabile soltanto su uomini adulti e consenzienti.

Questa sentenza aveva già creato notevoli polemiche in Germania. Per quanto applicabile soltanto nello stato della Renania, quasi tutti i medici e molti rabbini si sono rifiutati di procedere ad ulteriori circoncisioni nel timore che altre corti federali emettessero sentenze simili. Ancora prima delle proteste di questi giorni, in un editoriale sulla Sueddeutsche Zeitung, un’attivista aveva sostenuto che vietando la circoncisione si metteva a rischio l’esistenza stessa della comunità ebraica tedesca.

In Germania vivono circa 140 mila ebrei e 4 milioni di musulmani, in buona parte turchi, ma contro la decisione della corte di Colonia si sono levate proteste anche dall’estero. Il governo tedesco, però, non ha difeso la decisione della corte e, subito dopo la sentenza, ha annunciato che presto renderà ufficialmente legale la pratica. Il governo federale di Berlino, intanto, ha già dichiarato che sul suo territorio la circoncisione è perfettamente legale se entrambi i genitori sono d’accordo e se viene effettuata con strumenti sterili (nessun cenno invece all’anestesia o alla presenza obbligatoria di personale medico). Pochi giorni fa, la comunità ebraica berlinese ha rifiutato una legislazione transitoria che avrebbe permesso ai medici di condurre l’operazione, ma non ai circoncisori tradizionali e non medici, chiamati mohels.

La circoncisione è una pratica religiosa adottata sia dagli ebrei e che dai musulmani, che consiste nell’amputazione di una parte del pene (il prepuzio) in età quasi sempre neonatale. La circoncisione per motivi religiosi, quando praticata da un rabbino o da un altro religioso (iscritti a uno speciale registro dei circoncisori autorizzati) avviene in genere senza anestesia e in ambienti privati. Uno dei due rabbini capi della comunità tedesca ha detto, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Deutsche Welle, che la somministrazione di anestetici non sarebbe permessa dalla legge ebraica.

Il caso su cui si è espressa la corte di Colonia e che ha scatenato le proteste era quello di un bambino che aveva subito delle ferite a causa della poca perizia con cui gli era stata praticata la circoncisione. Non è il primo caso simile che avviene in Europa: nel 2001 ad esempio suscitò gravi proteste tra gli ebrei e i musulmani svedesi una legge che imponeva l’anestesia prima della circoncisione e l’assistenza di un medico o di un infermiere all’operazione. La legge è tutt’ora in vigore. Nel 2006 in Finlandia una madre musulmana e una coppia ebrea furono condannati per lesioni per aver circonciso il figlio, ma furono tutti assolti dalla Corte suprema finlandese.

Foto: Maja Hitij/dapd