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  • Giovedì 16 agosto 2012

Di chi sono le foto che ha fatto Usain Bolt alle Olimpiadi?

Slate spiega a chi appartengono legalmente le immagini scattate dopo la gara dei 200 metri

Jamaica's Usain Bolt takes pictures with a camera of a photographer after winning gold in the men's 200m final at the athletics event during the London 2012 Olympic Games on August 9, 2012 in London. Usain Bolt retained his 200m title on Thursday to become the first man to achieve the sprint double at consecutive Olympics. AFP PHOTO / FRANCISCO LEONG (Photo credit should read FRANCISCO LEONG/AFP/GettyImages)
Jamaica's Usain Bolt takes pictures with a camera of a photographer after winning gold in the men's 200m final at the athletics event during the London 2012 Olympic Games on August 9, 2012 in London. Usain Bolt retained his 200m title on Thursday to become the first man to achieve the sprint double at consecutive Olympics. AFP PHOTO / FRANCISCO LEONG (Photo credit should read FRANCISCO LEONG/AFP/GettyImages)

Poco dopo aver vinto la gara dei 200 metri alle Olimpiadi, lo scorso 9 agosto, Usain Bolt si è presentato ai fotografi nella sua ormai famosissima posa a braccio e indici tesi, poi si è fatto prestare una macchina fotografica da uno di loro e ha scattato qualche foto al pubblico, ai reporter e al connazionale Yohan Blake, arrivato secondo.

La macchina fotografica usata da Bolt è di proprietà di Jimmy Wixtröm, fotografo del quotidiano svedese Aftonbladet. Quando Bolt gli ha restituito la macchina, Wixtröm ha inviato le foto alla redazione, che le ha pubblicate sul sito della testata. Le foto però erano state scattate da Bolt: il giornale svedese aveva diritto di pubblicarle? Se l’è chiesto il sito francese di Slate e ha cercato di dare una risposta:

Secondo le leggi sulla proprietà intellettuale in vigore in quasi tutto il mondo, compreso il Regno Unito, la persona che preme il tasto della macchina fotografica è considerata la proprietaria della fotografia, a meno che non sia stato assunta da qualcuno per quel servizio. Ciò significa che tecnicamente Wixtröm non possiede il copyright delle foto di Usain Bolt, a meno che lui e l’altleta non abbiano concordato e firmato il trasferimento dei diritti.

L’accordo ufficiale tra atleta e fotografo di certo non c’è stato, ma Wixtröm per Bolt è una vecchia conoscenza. Lo racconta il fotografo nell’intervista che accompagna le foto: è stato lui a chiedere a Bolt di prendere la macchina fotografica e fare qualche foto, non è stata un’improvvisazione del momento. E non era nemmeno la prima volta.

I due si erano incontrati per la prima volta ai Mondiali di Atletica del 2011 a Daegu, dove avevano inventato il gioco della macchina fotografica prestata, e poi ancora a un meeting di atletica a Roma lo scorso maggio, dove l’avevano ripetuto. Wixtröm ammette che ha dovuto insistere perché lo rifacesse un’altra volta e racconta che Bolt scherzosamente lo chiama “il mio stalker”. Aftonbladet riporta anche la versione di Bolt:

Ogni volta che mi vede mi dice: «Usain fai una foto, Usain fai una foto!» Allora gliel’ho promesso.

foto: FRANCISCO LEONG/AFP/GettyImages