• Sport
  • Martedì 7 agosto 2012

Londra 2012, corsa a ostacoli

Una finale si è corsa lunedì, le altre oggi e domani, e Google ci ha fatto il suo doodle

Il doodle “olimpico” di Google oggi è dedicato alle gare a ostacoli, con un giochino interattivo associato al consueto disegno (dritta: bisogna cliccare rapidamente alternandoli i tasti con le frecce). I 400 ostacoli maschili si sono conclusi lunedì sera con la vittoria del dominicano Felix Sanchez, mentre martedì ci sarà la finale dei 100 metri donne, e mercoledì i 110 maschili e i 400 femminili.

Nelle quattro gare olimpiche a ostacoli gli atleti compiono una normale gara di corsa veloce sulle rispettive distanze dovendo superare dieci ostacoli posti a intervalli regolari e della stessa altezza (che è diversa però nelle gare maschili e femminili, dai 106 centimetri ai 76). Nel salto l’atleta mantiene la gamba di attacco (cioè la prima che supera l’ostacolo) alla massima estensione e quella di spinta ripiegata di lato o sotto il corpo; se tocca o fa cadere l’ostacolo il salto è comunque valido a patto che il corridore l’abbia superato. Gli atleti cercano comunque di evitare il contatto con gli ostacoli visto che rallenta inevitabilmente la corsa.

Uno dei più grandi atleti di questa disciplina è lo statunitense Edwin Moses, che vinse la medaglia d’oro nei 400 metri a ostacoli ai Giochi di Montréal del 1976 e a quelli di Los Angeles nel 1984. Stabilì il record del mondo in questa disciplina quattro volte e tra il 26 agosto del 1977 – quando fu sconfitto dal tedesco Harald Schmid – al 4 giugno 1987 – quando venne superato dallo statunitense Danny Harris – ottenne 122 vittorie consecutive e non venne mai battuto. Alle Olimpiadi di Los Angeles fu scelto per recitare il giuramento olimpico (che si dimenticò: dovette ripetere tre volte la stessa frase prima di ricordare il resto). Ha vinto l’oro anche nei Mondiali di Helsinki 1983 e di Roma 1987 e tre Coppe del Mondo (Düsseldorf 1977, Montréal 1979 e Roma 1981). Non partecipò ai Giochi di Mosca del 1980, che furono boicottati dalla squadra olimpica americana per protestare contro l’invasione sovietica dell’Afghanistan, e corse la sua ultima gara alle Olimpiadi di Seul 1988, dove vinse il bronzo.

Otto Olimpiadi turbolente, Storie, foto e video di boicottaggi, proteste, manifestazioni, risse, attentati durante i Giochi