Le prime foto di Curiosity

Sono ancora poco definite, ma mostrano che cosa vede e ha intorno il rover della NASA su Marte

Con una perfetta procedura di atterraggio, ieri il robot automatico (rover) della NASA Curiosity è arrivato su Marte dando inizio alla fase più importante della nuova missione per studiare le caratteristiche del pianeta. Nel corso dei prossimi due anni, il rover condurrà un’ampia serie di esperimenti e analisi sul suolo marziano per ricostruire i cambiamenti ambientali che avvennero su Marte, la sua natura geologica e per capire se un tempo avesse ospitato qualche forma di vita. Curiosity potrà scattare anche un’enorme serie di fotografie di tutto ciò che lo circonda, grazie alle numerose fotocamere di cui è dotato.

Alcune immagini scattate dal rover sono già arrivate sulla Terra e sono state analizzate dai tecnici della NASA, per avere le prime conferme sull’integrità dei sistemi di bordo dopo il lungo viaggio iniziato a novembre e la turbolenta fase di atterraggio. Le foto giunte finora sono di bassa qualità e nella maggior parte dei casi poco definite. Sono più che altro “di servizio”: servono per le prime serie di verifiche preliminari, dedicate soprattutto a valutare le condizioni del mezzo. La loro bassa definizione ha permesso di trasmetterle da Marte alla Terra in breve tempo. Terminati i primi test, nei prossimi giorni i tecnici della NASA faranno inviare nuovamente le foto a Curiosity, questa volta in alta definizione.

La qualità delle immagini in alcuni casi è condizionata anche dalla presenza delle coperture protettive applicate agli obiettivi. Nella maggior parte dei casi infatti queste non sono state ancora rimosse, in attesa che si ridepositi completamente la polvere sollevata durante l’arrivo al suolo di Curiosity. Molte di queste si sono sporcate e la resa delle immagini è quindi inferiore.

Curiosity è dotato di diversi tipi di fotocamere. Quelle con maggiore definizione e ottiche più elaborate servono per fotografare il panorama e dettagli anche a molti metri di distanza. Ce ne sono poi altre più piccole e con una visuale limitata, collocate alla base del rover, per fotografare il terreno nell’immediata vicinanza di Curiosity, così da poter rilevare possibili ostacoli o altri pericoli per le sei ruote indipendenti che muovono il rover.