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  • Lunedì 6 agosto 2012

Israele ha distrutto un blindato egiziano al confine col Sinai

Il mezzo era stato rubato alla polizia egiziana, almeno 15 agenti sono stati uccisi: il presidente Mursi ha convocato d'urgenza i militari

Egyptian border guards (R) observe from a watch tower as their Israeli counterparts supervise the construction of a border fence along Israel's border with Egypt near the Red Sea resort town of Eilat on February 15, 2012. Far from the uproar of Cairo's Tahrir Square, Israel has been doubling its efforts to erect a giant, impenetrable security barrier along its 240-kilometre (150-mile) border with the Egyptian Sinai. AFP PHOTO/AHMAD GHARABLI (Photo credit should read AHMAD GHARABLI/AFP/GettyImages)
Egyptian border guards (R) observe from a watch tower as their Israeli counterparts supervise the construction of a border fence along Israel's border with Egypt near the Red Sea resort town of Eilat on February 15, 2012. Far from the uproar of Cairo's Tahrir Square, Israel has been doubling its efforts to erect a giant, impenetrable security barrier along its 240-kilometre (150-mile) border with the Egyptian Sinai. AFP PHOTO/AHMAD GHARABLI (Photo credit should read AHMAD GHARABLI/AFP/GettyImages)

Domenica sera un gruppo di persone armate ha tentato di entrare in Israele dal Sinai, in Egitto, su un veicolo militare blindato sottratto a un stazione di polizia egiziana. Quindici agenti della polizia egiziana sono stati uccisi dal commando (Al Jazeera dice che erano 16). Un bombardamento aereo della difesa israeliana ha colpito il mezzo, uccidendo almeno cinque persone, e anche un secondo veicolo nei pressi del valico Kerem Shalom – o Karm Abou Salem – al confine tra Israele, Gaza e l’Egitto.

L’esercito israeliano ha detto che gli attacchi hanno evitato una minaccia terroristica “su vasta scala”. Il ministro israeliano della Difesa, Ehud Barak, ha detto che quanto accaduto nel Sinai «ancora una volta mostra la necessità di immediata e risoluta azione da parte dell’Egitto nel riprendere il controllo del Sinai e prevenire il terrorismo». Un funzionario delle forze di sicurezza egiziane ha detto che almeno parte dei componenti del gruppo armato era arrivato nel Sinai attraverso alcuni dei tunnel clandestini che passano sotto la Striscia di Gaza. Il portavoce dell’esercito israeliano, Yoav Mordechai, ha detto che non è ancora stato possibile identificare il gruppo a cui appartenevano gli uomini armati e che potrebbero essere stati membri di un movimento terroristico per il “jihad globale”. La settimana scorsa l’agenzia anti-terrorismo israeliana aveva invitato i turisti israeliani a lasciare il Sinai e tornare in Israele a causa dei crescenti rischi di rapimenti.

Il presidente egiziano Mohammed Mursi ha organizzato un incontro urgente con il consiglio militare per discutere quanto accaduto. In un messaggio televisivo, Mursi ha detto di aver dato ordine alle forze di sicurezza e alla polizia di catturare rapidamente gli autori dell’attacco. «Non lasceremo passare questo incidente. Le forze di sicurezza riprenderanno il controllo di queste aree. Chi è dietro questi attacchi pagherà un prezzo molto caro, così come chi vi ha collaborato, ovunque siano in Egitto». La tv di stato egiziana ha detto che i membri del commando erano stranieri. Il governo egiziano intanto ha chiuso fino a data da destinarsi il valico di Rafah, cioè l’unico confine di Gaza non controllato da Israele.

Hamas ha diffuso un comunicato condannando l’uccisione dei soldati egiziani e quindi, implicitamente, dissociandosi dall’azione del commando. Militanti palestinesi hanno sparato missili e colpi di mortai sul Negev per tutta la notte, senza ferire nessuno. Taher al-Nono, un portavoce di Hamas, ha detto che tutti i tunnel sotterranei che collegano Gaza all’Egitto resteranno temporaneamente chiusi.

Il confine tra Israele ed Egitto. Foto: AHMAD GHARABLI/AFP/GettyImages