• Sport
  • Sabato 4 agosto 2012

Jessica Rossi ha vinto l’oro nel tiro a volo

E ha stabilito anche il nuovo record del mondo: è il quinto oro e la tredicesima medaglia per l'Italia

LONDON, ENGLAND - AUGUST 04: Jessica Rossi of Italy competes during the Women's Trap Shooting Qualification on Day 8 of the London 2012 Olympic Game at the Royal Artillery Barracks on August 4, 2012 in London, England. (Photo by Lars Baron/Getty Images)
LONDON, ENGLAND - AUGUST 04: Jessica Rossi of Italy competes during the Women's Trap Shooting Qualification on Day 8 of the London 2012 Olympic Game at the Royal Artillery Barracks on August 4, 2012 in London, England. (Photo by Lars Baron/Getty Images)

Nella finale del tiro a volo, specialità trap, giocata oggi alle Royal Artillery Barracks di Londra, l’atleta italiana Jessica Rossi ha vinto la medaglia d’oro, stabilendo anche diversi record. È il quinto oro per l’Italia e la tredicesima medaglia complessiva.

Jessica Rossi è nata a Cento, in provincia di Ferrara, il 7 gennaio 1992, anche se vive a Crevalcore, in provincia di Bologna. Intervistata subito dopo la vittoria, ha dedicato la vittoria all’Emilia colpita dal terremoto. Nelle qualificazioni, Rossi aveva stabilito il nuovo record olimpico con un 75 su 75, che dunque non sarà più migliorabile. In finale ha poi stabilito anche il nuovo record mondiale, olimpico e di finale (oltre che per la sua categoria d’età, juniores), con 99 piattelli colpiti su 100. Fa parte del Gruppo Sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato ed è dunque uno dei molti atleti della squadra italiana che fa parte di corpi militari o delle forze dell’ordine.

Nella specialità del trap o “fossa olimpica”, i tiratori si trovano su un linea posta parallelamente a una trincea (distante 15 metri) dietro la quali sono nascosti quindici lanciapiattelli (che si chiamano appunto “trap”) raggruppati in cinque gruppi da tre. A ogni gruppo di lanciapiattelli corrisponde una postazione di tiro (per un totale di cinque). Dopo ogni colpo il tiratore si sposta di una postazione in senso orario. Quando arriva in una posizione di tiro, il tiratore chiama il piattello e un sistema casuale stabilisce in quale direzione (entro un angolo di 90°) e l’altezza (da un metro e mezzo a tre metri e mezzo) alla quale sarà lanciato il piattello.

La difficoltà della fossa olimpica, infatti, è che la traiettoria del bersaglio non è conosciuta dal tiratore al momento del lancio. L’unica regola è che ogni tiratore riceve un piattello in linea retta, due a sinistra e due a destra per ogni volta che percorre la linea di tiro. Non può però conoscerne l’ordine. Il tiratore può sparare due volte per colpire il bersaglio e in ogni caso ottiene un punto per bersaglio colpito.

La fossa olimpica è comparsa per la prima volta nelle seconde Olimpiadi moderne, quelle del 1900 a Parigi. È rimasta una disciplina opzionale (che può essere o meno presente a Giochi) fino alle Olimpiadi di Helsinki del 1952, quando è diventata una disciplina olimpica con presenza costante.

foto: Lars Baron/Getty Images