Abbiate pietà dei Clash

Marco Imarisio ricorda che una delle più citate canzoni di questi giorni, "London calling", col clima festoso delle Olimpiadi ha ben poco a che fare

In questi giorni di Olimpiadi a Londra in tutto il mondo viene fatto continuamente di usare e citare l’espressione “London calling”, ovvero il titolo di una vecchia canzone dei Clash, che però col clima festoso delle Olimpiadi londinesi del 2012 ha ben poco a che fare, come ha spiegato sabato Marco Imarisio sul Corriere della Sera.

Abbiate pietà. «London calling to the faraway towns, the war is declared and battle come down». D’ accordo, Londra sta chiamando le città sperdute. Come dimenticarlo, del resto. La canzone dei Clash, anno e stato di grazia 1979, è ormai l’ inno di queste Olimpiadi. La ascoltiamo negli stacchi pubblicitari della Bbc e di Sky, accompagna il video della spedizione italiana e la conferenza stampa di Roger Federer. Almeno 5-6 volte al giorno, quando va bene. Nessuno scandalo, per carità. Anche Bob Dylan e gli Stones sono diventati colonna sonora di qualche spot. I Clash erano il gruppo anti-sistema per eccellenza, ma la canzone è ormai così celebre da aver perso il suo significato originale.

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