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  • Giovedì 19 luglio 2012

Che aria tira in Spagna

Non buona: durante l'approvazione delle misure di austerità, il ministro delle Finanze ha spiegato che "nelle casse statali non ci sono soldi", e l'asta dei titoli di stato è andata male

Durante la discussione parlamentare per l’approvazione di una importante manovra finanziaria, il ministro delle Finanze e della Pubblica amministrazione Cristóbal Montoro ha dato un quadro decisamente drammatico dello stato dei conti pubblici spagnoli, mentre sono arrivate brutte notizie per il paese anche da un’asta dei titoli di stato.

L’11 luglio il primo ministro Mariano Rajoy ha annunciato una serie di misure durissime per un totale di oltre 65 miliardi di euro di nuove entrate e minori uscite entro i prossimi due anni e mezzo, pari al 6,5 per cento del PIL spagnolo. Solo quest’anno, secondo un documento pubblicato oggi da El Mundo, il mancato pagamento delle tredicesime ai dipendenti pubblici (sospese almeno fino al 2015) frutterà allo Stato 5,2 miliardi di euro.

Durante la discussione di questa mattina nella camera bassa del Parlamento spagnolo, il Congresso dei deputati, Montoro ha detto che le misure sono necessarie per due motivi principali: il primo è che “nelle casse pubbliche non ci sono più soldi per pagare i servizi” e l’altro è che il governo ha dovuto seguire le “raccomandazioni dell’Unione Europea”, che “sono obbligate”. Montoro ha spiegato a grandi linee i provvedimenti che intende prendere il governo, in particolare a proposito dei dipendenti pubblici, e ha insistito sul fatto che le misure siano necessarie e in un certo senso inevitabili, visto il difficile stato dell’economia spagnola.

Cristóbal Montoro ha 61 anni e ricopre uno dei ministeri più importanti nel governo Rajoy che si è insediato a dicembre dello scorso anno, dato che ha la responsabilità finale sul bilancio dello Stato: in precedenza era stato responsabile economico del Partito Popolare, il partito di cui Rajoy è presidente. Ha una formazione accademica ed è il primo a descrivere se stesso come “prevedibile e noioso”. È già stato anche deputato per cinque legislature e ministro delle finanze dal 2000 al 2004. Nel Partito Popolare è una voce importante in materia economica da quasi vent’anni, e ha avuto un ruolo di primo piano (complici le sue posizioni molto liberiste in materia di politica economica) nell’elaborazione delle privatizzazioni fatte dai precedenti governi conservatori e nelle politiche fiscali che hanno portato all’ingresso della Spagna nell’unione monetaria europea, nel 1999.

L’asta dei titoli di stato
Oggi c’è stata anche un’asta dei titoli di stato spagnoli, che è andata particolarmente male: il Tesoro ha dovuto collocare titoli con scadenza a due, cinque e sette anni, per un valore complessivo di poco meno di 3 miliardi di euro, con i tassi di interesse più alti dal 1995. I Bonos spagnoli con scadenza decennale hanno superato di poco il rendimento del 7 per cento.

Anche in Spagna si parla spesso, sui mezzi di comunicazione, dello spread tra i titoli di stato spagnoli e quelli tedeschi, che è chiamato, senza inglesismo, prima de riesgo, ovvero “premio per il rischio”: oggi è intorno ai 580 punti base, vicino al massimo storico, che è stato di 589 lo scorso 18 giugno (quello italiano è da alcuni giorni intorno ai 480).

Intorno alle due di oggi pomeriggio, inoltre, la camera bassa del parlamento tedesco (Bundestag) si riunirà in una seduta straordinaria con l’unico punto all’ordine del giorno di votare il parere tedesco al finanziamento europeo per le banche spagnole, una misura di fondamentale importanza per salvare il sistema bancario del paese che è stata oggetto di discussione anche all’ultimo Consiglio europeo del 29 giugno.

foto: il ministro dell’Economia spagnolo De Guindos, a sinistra, e il ministro Montoro.
(AP Photo/Andres Kudacki)

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