«Mi piace l’odore del greggio di mattina»

Gli attivisti di Greenpeace hanno costruito un sito gemello di quello di Shell e hanno lanciato un concorso pubblicitario: ci hanno creduto in molti

Chi nelle ultime settimane ha visitato il sito ArcticReady può facilmente aver pensato di trovarsi di fronte a un’idea (forse poco prudente) del marketing di Shell.
La homepage del sito, infatti, invitava i visitatori a contribuire a una campagna pubblicitaria pensata per promuovere l’espansione del programma energetico della multinazionale nella zona dell’artico (cioè l’espansione delle trivellazioni in quella zona).
Agli utenti si chiedeva di scegliere un’immagine tra dieci foto, e completarla con uno slogan di loro invenzione. Nelle immagini, che raffiguravano orsi polari, piattaforme petrolifere, narvali e iceberg, era già incorporato quello ufficiale di Shell, “Let’s go”. Lo slogan migliore sarebbe stato utilizzato per i cartelloni pubblicitari cartacei di Shell, quelli che si trovano in autostrada.

Le immagini caricate sono state parecchie anche se prevedibilmente il messaggio che ne viene fuori è molto critico nei confronti della compagnia petrolifera.

Non c’era niente di vero, però. Né la campagna, né il concorso, né il sito.
Il sito, completo di link alla pagina Facebook e all’account Twitter del concorso, era un gemello di quello ufficiale di Shell, costruito dagli attivisti di Greenpeace e di The Yes Men, così simile all’originale da ingannare anche gli utenti. Greenpeace ha diffuso un comunicato in cui si assume la responsabilità della finta campagna e ne racconta la storia.

Shell invece ha fatto sapere che non farà causa.