Marissa Mayer, il nuovo CEO di Yahoo

Ha 37 anni, aspetta un bambino, fino a ora ha lavorato per Google e avrà un bel da fare

Da ieri sera, l’ex dirigente di Google Marissa Mayer è il nuovo presidente e amministratore delegato (CEO) di Yahoo. Avrà il compito di risollevare le sorti della società, in affanno da anni a causa di scelte commerciali poco efficaci (soprattutto di fronte al dilagare di Google) e di problemi interni che hanno portato a frequenti sostituzioni dei propri manager e della carica di CEO. Yahoo ha scelto Mayer per la sua esperienza nel settore delle ricerche online e dei servizi per i singoli utenti, ambiti in cui la società ha faticato a innovare e a mantenere il passo rispetto alla concorrenza di Google.

Marissa Ann Mayer ha 37 anni e si è laureata alla Stanford University in scienze, conseguendo anche un master in informatica. Si è specializzata nella ricerca sull’intelligenza artificiale. Nel 1999 fu la ventesima persona a essere assunta da Google e la prima donna a lavorare per la società. All’epoca Google non aveva le attuali dimensioni e Yahoo era invece uno dei motori di ricerca più usati e popolari. Nella sua lunga carriera all’interno della società, Mayer ha contribuito a progettare e rifinire molti dei prodotti che oggi usano centinaia di milioni di persone in tutto il mondo come Gmail, Google News e Google Immagini. Ha avuto anche un ruolo importante nel definire la classica ed essenziale pagina iniziale del motore di ricerca, quella completamente bianca con il solo logo di Google e il campo in cui inserire i termini da cercare online.

Tre anni fa, Mayer è stata inserita dalla rivista Fortune nella sua classifica annuale delle 50 donne più potenti e influenti del mondo. Nello stesso anno la rivista Glamour l’ha scelta come donna dell’anno. Sempre nel 2009, Mayer si è sposata con il consulente finanziario Zachary Bogue. Ieri, dopo l’annuncio di Yahoo e la notizia che faceva il giro di internet, la nuova CEO ha aggiunto in un tweet di essere incinta. La coppia aspetta un bambino, che dovrebbe nascere a metà ottobre, e probabilmente Mayer ha deciso di farlo sapere immediatamente per evitare voci e indiscrezioni che avrebbero potuto condizionare ulteriormente l’andamento in borsa di Yahoo: ma rivelando anche al mondo il caso di una grandissima società che affida i suoi fragili destini a una donna che aspetta un bambino.

 

Yahoo ha avuto per anni seri problemi con la propria dirigenza, cosa che ha influito molto sui suoi affari. Nel 2008, quando Yahoo era già in cattive acque, Microsoft si offrì di rilevare la società con una offerta d’acquisto senza precedenti pari a 44,6 miliardi di dollari. L’intenzione di Microsoft era quella di rinforzare la propria posizione nel settore delle ricerche online, ormai dominata da Google. Il CEO di Yahoo dell’epoca, il cofondatore Jerry Yang, rifiutò l’offerta portando a grandi contrasti e divisioni nel consiglio di amministrazione, tanto da essere obbligato a dimettersi dalla propria carica a fine 2008. Al suo posto fu nominata Carol Bartz, che si rivelò un CEO determinato, ma incapace di rendere nuovamente competitiva Yahoo e con idee poco chiare sul futuro della società.

Bartz fu licenziata nel settembre dello scorso anno e a gennaio 2012 fu nominato al suo posto Scott Thompson. Il nuovo CEO non partì dai prodotti per mettere insieme un piano di rinnovo a Yahoo, ma da: una guerra per i brevetti contro Facebook (ora in fase di risoluzione con un accordo), duemila licenziamenti e una riorganizzazione interna dei principali settori della società. In seguito a uno scandalo legato a un falso curriculum presentato al momento dell’assunzione, Thompson fu costretto alle dimissioni a maggio, lasciando il posto di CEO vacante fino all’arrivo di Marissa Mayer.

La nomina di Mayer è stata accolta positivamente dagli investitori, con il titolo di Yahoo che nella seduta di ieri a Wall Street ha guadagnato il 2 per cento circa dopo mesi in borsa molto difficili. La notizia, spiegano sul Wall Street Journal, ha comunque sorpreso diversi analisti e dirigenti di Yahoo, che ora temono l’ennesimo periodo di riordino interno della dirigenza e la nascita di nuovi attriti. Scegliendo Mayer la società ha comunque voluto dimostrare di tornare alle origini, alla realizzazione di prodotti per i singoli utenti – milioni usano la sua posta elettronica, per esempio – lasciando in secondo piano le altre attività.