I tagli di Hollande sono una bufala

Un testo di grande successo tra gli utenti italiani di Facebook cita come modello le riduzioni di costi già avviate dal nuovo presidente francese: ma non sono vere

French President Francois Hollande leaves the Elysee Palace on July 16, 2012 in Paris. AFP PHOTO PATRICK KOVARIK (Photo credit should read PATRICK KOVARIK/AFP/GettyImages)
French President Francois Hollande leaves the Elysee Palace on July 16, 2012 in Paris. AFP PHOTO PATRICK KOVARIK (Photo credit should read PATRICK KOVARIK/AFP/GettyImages)

Gira da qualche giorno in rete e soprattutto su Facebook un testo con alcune misure che il presidente francese François Hollande avrebbe preso per contenere la spesa pubblica e combattere gli sprechi delle amministrazioni locali: e il suo successo tra i lettori italiani si deve al paragone con il nostro paese, dove simili misure sono lontane da essere prese. Ma il fatto è che sono lontane da essere prese anche in Francia: secondo diverse ricerche, tra cui quella di Wired, il testo – che potrebbe essere stato pubblicato per la prima volta mercoledì scorso sul blog Libero Pensiero – è privo di qualunque fondamento:

In queste ore gira su Facebook un testo che elenca tutti i provvedimenti presi dal Presidente francese François Hollande nei suoi primi neanche sessanta giorni di Governo. Leggiamo che Hollande avrebbe ” abolito il concetto di scudo fiscale [definito “ socialmente immorale”, nda]”, avrebbe ” emanato un urgente decreto presidenziale stabilendo un’aliquota del 75% di aumento nella tassazione per tutte le famiglie che, al netto, guadagnano più di 5 milioni di euro all’anno”, avrebbe ” decurtato del 25% lo stipendio di tutti i funzionari governativi, del 32% di tutti i parlamentari, e del 40% di tutti gli alti dirigenti statali che guadagnano più di 800 mila euro all’anno” e con i soldi risparmiati avrebbe ” assunto 59.870 laureati disoccupati”, “varato [con quei soldi, nda] un piano per la costruzione di 4.500 asili nido e 3.700 scuole elementari”, ” istituito un fondo garanzia welfare che attribuisce a donne mamme single in condizioni finanziarie disagiate uno stipendio garantito mensile per la durata di cinque anni” e molto altro (in calce il testo completo).

La notizia che ha creato più scalpore è senz’altro l’abolizione del ” 100% delle auto blu spedendo un documento (di dodici righe, nda) a tutti gli enti statali dipendenti dall’amministrazione centrale in cui comunicava l’abolizione delle vetture aziendali”. I 345 milioni di euro risparmiati subito, spostati per creare (apertura il 15 agosto 2012) 175 istituti di ricerca scientifica avanzata ad alta tecnologia assumendo 2.560 giovani scienziati disoccupati per aumentare la competitività e la produttività della nazione.

Il testo è stato immediatamente diffuso e condiviso da migliaia di utenti e parallelamente alcuni hanno iniziato a insospettirsi: quali sono le fonti? Da dove arriva la notizia? Abbiamo fatto una breve indagine: in fondo, un provvedimento come l’abolizione del 100% delle auto blu dovrebbe essere ben pubblicizzato, soprattutto se accompagnato dalla creazione di centri di ricerca in tempi record e dell’assunzione di migliaia di ricercatori. Nulla.

(continua a leggere su Wired)

Il referendum sugli stipendi dei parlamentari, che gira molto su Facebook