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  • Lunedì 16 luglio 2012

Le ultime da Londra

A che punto siamo con preparativi, polemiche sulla sicurezza, accoglienza, corsie preferenziali e beach volley, a 11 giorni dall'inizio delle Olimpiadi

A general view of the Tower Bridge decorated with the Olympic ring symbol, in central London, on July 15, 2012, as Britain prepares for the beginning of the Olympic Games. The London 2012 Olympic Games will begin on July 27, 2012. AFP PHOTO/MIGUEL MEDINA (Photo credit should read MIGUEL MEDINA/AFP/GettyImages)
A general view of the Tower Bridge decorated with the Olympic ring symbol, in central London, on July 15, 2012, as Britain prepares for the beginning of the Olympic Games. The London 2012 Olympic Games will begin on July 27, 2012. AFP PHOTO/MIGUEL MEDINA (Photo credit should read MIGUEL MEDINA/AFP/GettyImages)

Tra undici giorni sarà acceso il grande braciere del nuovo Stadio Olimpico di Londra, dando ufficialmente il via alla XXX Olimpiade. Manca poco, quindi, ma come raccontano i giornali britannici c’è ancora molto lavoro in corso e da fare. Ci sono per esempio le ultime rifiniture da collocare nel Villaggio olimpico e nelle strutture che ospiteranno le competizioni, le nuove corsie riservate per le vie di Londra da mettere a punto e il sistema della sicurezza – che comprende migliaia di agenti – da coordinare e organizzare per garantire che le gare e le cerimonie si svolgano senza imprevisti.

Sicurezza
Se ne è discusso molto nel Regno Unito negli ultimi giorni. Il ministro della Difesa ha deciso di utilizzare altri 3.500 soldati per la sicurezza, in seguito alla notizia che la società privata G4S non sarebbe stata in grado di formare guardie private a sufficienza in tempo per l’inizio dei Giochi. Il Regno Unito lavora da anni all’organizzazione della sicurezza delle Olimpiadi, con un piano che è il più grande mai realizzato dal paese in tempo di pace.

Il sistema è diviso in due parti: da un lato ci sono le operazioni di polizia, finanziate con un fondo da 600 milioni di sterline, e dall’altra ci sono i piani di sicurezza per i singoli siti olimpici con un costo stimato di 553 milioni di sterline. Gli agenti impegnati in operazioni generali di sicurezza saranno 12.500. A questi va aggiunto il personale che si occuperà dei singoli siti, e qui le cose si complicano. Le autorità britanniche e gli organizzatori hanno chiesto circa 24.000 guardie per i siti olimpici, circa il doppio rispetto alle prime stime del piano di sicurezza. G4S fino a ora ne ha formate 4.000 sulle 10mila che le erano state inizialmente richieste. Difficilmente in meno di due settimane riuscirà a fornire nuove migliaia di persone formate. Le mancanze saranno in parte compensate dall’esercito, che si era già impegnato a fornire 7.500 soldati e che come abbiamo visto ora ne darà 3.500 in più.

I problemi con G4S hanno fatto molto discutere in questi giorni. La società è stata accusata di aver mandato messaggi rassicuranti sulla quantità di persone formate, e solo l’11 luglio ha svelato di non essere certa di poter fornire tutto il personale richiesto. Il Public Accounts Committee, la commissione parlamentare che si occupa di verificare come il governo spende i fondi pubblici, aveva sollevato già lo scorso marzo qualche perplessità sul reclutamento in così poco tempo di grandi quantità di guardie private.

Il piano per la sicurezza ha numeri così grandi perché è stato pensato per affrontare il peggior scenario possibile. Londra fu scelta come sede olimpica il 6 luglio del 2005, un giorno prima degli attentati suicidi sui mezzi di trasporto pubblici della città. Non ci sono minacce concrete, o almeno non sono note, ma le autorità vogliono essere pronte al peggio. I siti olimpici saranno sorvegliati costantemente e, come del resto avviene da tempo a ogni Olimpiade, i punti di accesso per atleti, pubblico e giornalisti saranno presidiati con body scanner e altre attrezzature, come in aeroporto.

Corsie olimpiche
A Londra e dintorni sono anche al lavoro per sistemare le corsie olimpiche, le porzioni di strada che saranno vietate alla normale circolazione e utilizzate per rendere più rapido il passaggio dei mezzi autorizzati versi i siti olimpici. Il sistema era già stato impiegato in passato in altre città, ma c’è il timore che con i grandi volumi di traffico giornaliero a Londra possa causare grandi ingorghi.

La prima corsia olimpica è stata da poco attivata sulla M4, l’autostrada che mette in comunicazione il Galles meridionale con Londra. Il tratto in cui c’è una corsia dedicata ai soli mezzi olimpici si trova tra l’aeroporto di Heathrow e il Villaggio olimpico a Stratford, nella zona est di Londra. Servirà per far transitare più velocemente gli atleti e le delegazioni che a partire da oggi arriveranno nel Regno Unito per partecipare poi alle Olimpiadi. Si stima che l’80 per cento delle Famiglie olimpiche passerà per quel tratto di strada.

L’intera rete di corsie olimpiche sarà attivata il prossimo 25 luglio, due giorni prima dell’inizio delle Olimpiadi. Ogni corsia è facilmente identificabile e sarà attiva dalle cinque del mattino alle dieci di sera. Sono previste multe tra le 130 e le 200 sterline per chi utilizzerà senza le autorizzazioni necessarie le corsie riservate.

Le preoccupazioni di chi teme un collasso del sistema stradale intorno a Londra sono forse esagerate, ma in effetti l’apertura della corsia dedicata sulla M4 ha portato a un primo ingorgo questa mattina. Complice un incidente stradale, si è formata una coda lunga decine di chilometri in entrata verso Londra. Nei giorni scorsi alcuni responsabili del governo, compreso il ministro dello Sport, hanno spiegato che in caso di grandi ingorghi in città le corsie olimpiche potranno essere sospese per facilitare lo scorrimento dei veicoli.

Da settimane l’ente responsabile dei trasporti pubblici di Londra, Transport for London (TfL), è al lavoro per mantenere informata la popolazione e per incentivare l’uso dei mezzi pubblici o di altri sistemi alternativi all’automobile per non congestionare le strade. Tra i consigli ci sono quelli di cambiare strada ogni giorno, pianificare in anticipo il proprio spostamento, usare la bicicletta e valutare se per alcuni spostamenti non sia più immediato usare il sistema di trasporto più semplice: i propri piedi.

Impianti sportivi e villaggio
Come racconta Stephen Wilson nel suo reportage su Associated Press, in questi giorni sono ancora al lavoro centinaia di persone per terminare la costruzione e le rifiniture dei siti olimpici. All’esterno del Parco olimpico, la grande area in cui sono stati costruiti impianti sportivi e il Villaggio olimpico ci sono ancora cavi da sistemare, seggiolini per gli spettatori da installare e le decorazioni da applicare. Guardando alcune aree da finire sembra di osservare la vigilia dell’Olimpiade di Atene del 2004, quando molti siti olimpici furono terminati a poche ore dall’inizio delle competizioni sportive.

L’organizzazione dei Giochi confida comunque di terminare tutti i lavori in tempo utile per la cerimonia di apertura allo Stadio Olimpico. Spiegano che il grosso del lavoro è stato fatto e che si sta lavorando per mettere a posto gli ultimi dettagli, in orario su quanto previsto per la consegna delle aree in cui si svolgono competizioni ed eventi. Parte dei lavori, come la posa dei cavi, sono ancora in corso perché non dipendono esclusivamente dall’organizzazione dei Giochi. Ci sono, per esempio, le centinaia di televisioni che seguiranno gli eventi e che stanno arrivando a Londra per stabilire i loro uffici e gli studi televisivi da cui trasmetteranno le trasmissioni di contorno alle Olimpiadi (buona parte delle gare sono coperte da un servizio televisivo unico, cui si collegano le emittenti).

In alcuni casi i lavori non sono potuti partire in anticipo a causa di altri eventi, come quelli per il Diamond Jubilee della regina Elisabetta II. È il caso del sito olimpico per il beach volley, in fase di allestimento a Horse Guards Parade, l’ampio spiazzo nei pressi di Whitehall nel centro di Londra. I lavori sono iniziati poche settimane fa e hanno previsto la costruzione di una enorme vasca contenente 5.000 tonnellate di sabbia. Wilson segnala che c’è anche qualche rallentamento dei lavori presso l’ExCel Exhibition Centre nei Docklands, dove si terranno gli incontri di boxe, scherma, ping pong, sollevamento pesi, lotta greco-romana, judo e taekwondo. La zona è stata resa disponibile solo di recente e si lavora per completare la serie di arene che ospiteranno le diverse competizioni. Anche in questo caso gli organizzatori dicono di essere a buon punto e di potercela fare.

È bene ricordare che praticamente a ogni Olimpiade circolano voci e grandi preoccupazioni su possibili ritardi nell’avere i siti olimpici pronti per l’inizio dei Giochi. Le strutture sportive più importanti in realtà sono di solito pronte da tempo – è anche il caso di Londra – e sono già state sottoposte a prove e test. Il sistema, soprattutto quello dei trasporti e delle comunicazioni, entra in una fase di rodaggio nei giorni che precedono l’inizio delle gare ed è pronto per la cerimonia di apertura. L’organizzazione è concepita in modo tale da evitare il più possibile gli imprevisti e da porvi rimedio per tempo, senza causare particolari disagi.