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  • Martedì 10 luglio 2012

30 miliardi per la Spagna, intanto

E anche un anno in più per ridurre il rapporto tra deficit e PIL, oltre alla conferma del cosiddetto "scudo anti-spread": che cosa ha deciso l'Eurogruppo

Italian Prime Minister and Finance Minister Mario Monti arrives at an Eurozone meeting at the EU Headquarters in Brussels on July 9, 2012. Eurozone Finance ministers met to finalize aid to Spanish banks, to supervise the Greek finances and begin to define the contours of a future "union bank", amid negotiations on succession of their leader Jean-Claude Juncker. AFP PHOTO / GEORGES GOBET (Photo credit should read GEORGES GOBET/AFP/GettyImages)
Italian Prime Minister and Finance Minister Mario Monti arrives at an Eurozone meeting at the EU Headquarters in Brussels on July 9, 2012. Eurozone Finance ministers met to finalize aid to Spanish banks, to supervise the Greek finances and begin to define the contours of a future "union bank", amid negotiations on succession of their leader Jean-Claude Juncker. AFP PHOTO / GEORGES GOBET (Photo credit should read GEORGES GOBET/AFP/GettyImages)

La riunione di ieri dell’Eurogruppo, cioè dei ministri delle Finanze e dell’Economia dell’eurozona, ha offerto alla Spagna un primo prestito da 30 miliardi di euro per aiutare il suo sistema bancario, da tempo in grande difficoltà. Dopo nove ore di colloqui i ministri hanno detto che il denaro sarà disponibile alla fine di questo mese, e che la Spagna potrà usufruire di un anno in più – dal 2013 al 2014 – per riportare sotto il 3 per cento il suo rapporto tra deficit e PIL.

Il mese scorso il Consiglio europeo aveva accordato alla Spagna un prestito fino a 100 miliardi di euro, su richiesta del governo Rajoy: i 30 miliardi decisi ieri sono quindi soltanto un prestito iniziale. Il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, lo ha definito infatti «un primo esborso», aggiungendo che le banche dovranno soddisfare precise condizioni per usufruire del denaro e che sarà introdotta una supervisione più incisiva dell’intero sistema bancario spagnolo. Il primo ministro spagnolo Rajoy si è impegnato a ridurre ulteriormente il deficit del paese.

(La crisi immobiliare spagnola)

I ministri dell’Eurogruppo, tra l’altro, hanno scelto nuovamente Juncker come loro presidente e hanno eletto il tedesco Klaus Regling alla guida del cosiddetto fondo di salvataggio, lo European Stability Mechanism, che sarà operativo entro la fine del mese. Ogni stato partecipa all’ESM dando una quota di denaro sulla base delle sue disponibilità, l’Italia è il terzo contributore con una quota del 17,9 per cento. Al primo posto c’è la Germania con il 27,1 per cento seguita dalla Francia con il 20,3 per cento. L’ESM raggiungerà una capacità complessiva pari ad almeno 500 miliardi di euro.

Uno dei punti più importanti dell’accordo raggiunto allo scorso Consiglio europeo riguarda proprio lo ESM, in relazione al cosiddetto “scudo anti-spread”: la possibilità di usare le risorse del fondo di emergenza per acquistare titoli di Stato di paesi “virtuosi”, cioè che stanno lavorando al risanamento dei propri conti, allo scopo di ridurre gli spread e i tassi di interesse a cui sono costretti a indebitarsi sul mercato. Finlandia e Olanda hanno criticato la misura, che però ieri l’Eurogruppo ha confermato. Oggi la Corte Costituzionale tedesca si esprimerà sulla legge che riconosce il fondo ESM, e la riunione dell’Eurogruppo sarà allargata a tutti i ministri delle Finanze dei 27 paesi comunitari.

foto: GEORGES GOBET/AFP/GettyImages