I conti del Manchester United

La squadra di calcio inglese sarà quotata a Wall Street e Reuters spiega come la famiglia Glazer ha gestito la società negli ultimi anni (non benissimo, pare)

La famiglia Glazer, proprietaria della squadra di calcio inglese del Manchester United, ha inviato alla Securites Exchange Commission (SEC, l’ente regolatore della borsa americana) i documenti sulla sua situazione finanziaria. Questi sono necessari per presentare un IPO (Initial pubblic offer, “offerta pubblica iniziale”) con cui la società intende quotarsi alla borsa di New York nel prossimo futuro. Basandosi su quei documenti, l’agenzia di stampa Reuters spiega come la famiglia Glazers ha gestito la società finora.

Malcom Glazer, 84 anni, newyorkese di origine ebraica, è il patriarca della famiglia composta dallo stesso Malcom, la moglie Linda e i sei figli. Tramite la holding First Allied Corporation controlla, oltre al Manchester United, anche i Tampa Bay Bucaneers (una squadra di football americano che gioca nella prima serie, la NFL). La holding ha anche numerose partecipazioni nell’industria alimentare, nella finanza, nel petrolio e nel gas naturale.

I Glazer hanno acquistato il Manchester United nel 2005, per 1,47 miliardi di euro. L’operazione, che portò la società a uscire dalla borsa di Londra, suscitò molte polemiche tra i tifosi che si costituirono in un fondo rivale per cercare di contendere il controllo della società ai Glazer. I tifosi criticavano il debito con cui i Glazer hanno caricato la società durante l’acquisto (debito fatto per potersi permettere l’acquisto della società e che ammontava a circa 850 milioni di dollari) e l’aumento del prezzo del biglietto allo stadio Old Trafford, di proprietà della società.

La gestione societaria dei Glazer che viene fuori dai documenti inviati alla SEC potrebbe causare nuovi malumori tra i tifosi del Manchester United, parecchi dei quali continuano ancora oggi a parlar male della proprietà e a chiedere ai Glazer di vendere: una delle forme di protesta più diffuse a Manchester, oltre ai cori allo stadio, è l’adesivo con lo slogan “Love United Hate Glazer” (LUHG).

Nel 2008 i sei figli di Malcom Glazer (Avram, Joel, Abrham, Edward, Darcie e Kevin) hanno preso in prestito dalla società un totale di 15,5 milioni di dollari a un tasso di interesse del 5,5% per cinque anni con la motivazione di “scopi personali”. Nella stesso momento, scrive Reuters, il tasso medio per un prestito individuale di due anni praticato da una banca commerciale statunitense era dell’11,5%.

Tra l’ottobre 2010 e il gennaio 2011, uno dei figli di Malcom, Kevin, acquistò insieme alla holding di famiglia un totale di 10,6 milioni di dollari in obbligazioni del Manchester United. In altre parole prestarono alla società poco meno di quanto avevano preso in prestito due anni prima. Il tasso di interesse che ricevettero dal Manchester United per le obbligazioni fu dell’8,375%, cioè il 3% in più del tasso di interesse a cui avevano preso in prestito il denaro dalla società. Nell’aprile 2012 la società ha staccato alla famiglia dividendi per 10 milioni di sterline, che i Glazer hanno utilizzato per restituire il denaro preso in prestito.

Oggi il Manchester United ha 423 milioni di sterline di debiti. Una cifra raggiunta dopo che a fine 2010 i Glazer hanno versato nelle casse della società più di 200 milioni di sterline per ripagare alcuni prestiti. Il Manchester United, fino al 2005, era una società praticamente priva di debiti. I 423 milioni che restano da ripagare sono frutto dell’acquisizione compiuta dai Glazer nel 2005. L’obiettivo della famiglia è ripagare la cifra quotando la società a Wall Street. Non si sa ancora la data dell’Ipo e nemmeno quante azioni verranno messe in vendita e a quale prezzo: i Glazer però hanno dichiarato che non intendono rinunciare al controllo della società.

foto: Getty Images/A. Messerschmidt