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  • Venerdì 6 luglio 2012

È iniziata la Festa di San Firmino

Foto e storia della festa di Pamplona, a parte i tori

Revelers hold up traditional red neckties as tens of thousands of people packed Pamplona's main square in Pamplona, northern Spain, Friday, July 6, 2012 to celebrate the start of Spain's most famous bull-running festival with the annual launch of the "chupinazo" rocket. Perhaps best glorified by Ernest Hemingway's 1926 novel "The Sun Also Rises," the San Fermin festival is known around the world for the daily running of the bulls. (AP Photo/Alvaro Barrientos)
Revelers hold up traditional red neckties as tens of thousands of people packed Pamplona's main square in Pamplona, northern Spain, Friday, July 6, 2012 to celebrate the start of Spain's most famous bull-running festival with the annual launch of the "chupinazo" rocket. Perhaps best glorified by Ernest Hemingway's 1926 novel "The Sun Also Rises," the San Fermin festival is known around the world for the daily running of the bulls. (AP Photo/Alvaro Barrientos)

A Pamplona, in Spagna, è iniziato la festa di San Firmino. Ogni anno il 6 luglio migliaia di persone si riuniscono davanti al municipio della città, il sindaco si affaccia dal balcone a mezzogiorno in punto, la persona designata grida l’annuncio – «Pamploneses. Viva San Fermín, Gora San Fermín!» – e accende la miccia del Chupinazo, che in lingua basca significa razzo, dando ufficialmente inizio alla festa. La folla in piazza inizia a sventolare i tradizionali foulard rossi, stappa migliaia di bottiglie di spumante e inizia i festeggiamenti che continuano fino al 14 luglio. Quest’anno il costo della festa, pari a circa 2,4 milioni di euro, si è ridotto dell’otto per cento ma il sindaco Enrique Maya ha comunque garantito che i festeggiamenti saranno «meravigliosi. Se c’è una festa per i momenti di crisi, quella è San Firmino».

La festa di San Fermín è stata organizzata per la prima volta nel 1591, quando in occasione delle celebrazioni del santo venne organizzata una grande fiera, corride e festeggiamenti per due giorni. Nel tempo l’evento si è arricchito di nuovi elementi: musicisti e danzatori ambulanti, saltimbanchi, le famigerate corse di tori, corride e, dall’Ottocento le sfilate dei giganti, 25 figure di cartapesta alte fino a quattro metri che rappresentano re, regine e consiglieri comunali.

Oggi i Sanfermines, che sono stati resi famosi da Ernest Hemingway nel romanzo Fiesta, sono conosciuti soprattutto per l’”encierro”: ogni mattina alle otto migliaia di persone corrono davanti ai tori in un percorso di circa 800 metri, che termina ai recinti dell’arena. L’evento è piuttosto pericoloso e ogni anno qualche persona viene ferita o travolta dai tori in corsa. Non si tratta comunque dell’unica cosa da fare durante la festa: ogni sera vengono allestiti fuochi d’artificio, lungo le strade ci sono continuamente spettacoli musicali, danze, rappresentazioni teatrali, concerti, e ogni mattina c’è la sfilata dei giganti che incuriosisce soprattutto i bambini. C’è anche una fiera di bestiame, mentre il 7 luglio sfila la processione religiosa con la statua del santo.

Tutto finisce il 14 luglio, quando a mezzanotte le persone si riuniscono nuovamente nella piazza del Municipio reggendo delle candele accese. Il sindaco si affaccia dal balcone del Comune, annuncia che la festa è finita e invita tutti a partecipare a quella dell’anno successivo. La folla intanto inizia a intonare una canzone che dice «Pobre de mí, pobre de mí, que se han acabado las fiestas de San Fermín» (Povero me, povero me, la festa di San Fermín è finita).