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  • Giovedì 5 luglio 2012

Il governo della Romania vuole destituire il presidente della Romania

Lo scontro tra centrodestra e centrosinistra è arrivato a una mozione di impeachment sul capo dello Stato, che sarà votata a breve

Il governo della Romania di centrosinistra, guidato dal primo ministro Victor Ponta, ha avviato ieri una procedura per destituire il capo dello Stato, Traian Basescu, di centrodestra. Il presidente della Camera dei deputati, Valeriu Zgonea, ha detto che la mozione dovrebbe essere presentata in Parlamento nelle sessioni straordinarie di oggi o di domani. Il centrosinistra di Ponta ha la maggioranza in Parlamento. In un documento di 17 pagine, il governo accusa Basescu di «aver minato la democrazia e violato la separazione dei poteri e l’indipendenza della giustizia». La mozione arriva al culmine di uno scontro istituzionale che va avanti da settimane.

L’Unione sociale liberale, la coalizione cui fa riferimento il premier Victor Ponta, ha deciso martedì scorso di sostituire i presidenti di Camera e Senato, uomini vicini al presidente Basescu. Il governo ha anche adottato un provvedimento d’urgenza per ridurre alcune prerogative della Corte Costituzionale, che non potrà più pronunciarsi sulle decisioni prese dal Parlamento. Questo perché anche la Corte è accusata dal partito di maggioranza di essere influenzata dal capo dello Stato Traian Basescu. Il governo ha accusato la Corte di aver «violato la separazione dei poteri e l’indipendenza della giustizia» dopo che la settimana scorsa l’organo costituzionale aveva deciso che a rappresentare il paese al Consiglio Europeo di Bruxelles dovesse essere il presidente e non il primo ministro.

Mark Gitenstein, l’ambasciatore americano a Bucarest, ha detto di essere «profondamente preoccupato da ogni tentativo che minaccia l’indipendenza delle istituzioni democratiche», e anche il commissario europeo alla giustizia Viviane Reding ha detto di essere «seriamente preoccupata». Le dichiarazioni dall’estero hanno portato il primo ministro Ponta a chiedere al suo ministro della Giustizia, Titus Corlatean, di ritirare i ricorsi presentati contro i giudici della Corte Costituzionale. Ieri sera circa 300 persone hanno manifestato di fronte alla sede del governo e nella piazza dell’Università a Bucarest.

Il presidente Basescu ha dichiarato martedì scorso alla stampa che la condizione in cui si trova il paese è paragonabile al clima che c’era durante la rivolta dei minatori nel 1990: «Avviso la classe politica che cambiando così le leggi, la nazione e i suoi 22 milioni di cittadini, si troveranno in futuro in una situazione molto difficile». Se la mozione contro il presidente sarà approvata dal Parlamento, Traian Basescu sarà temporaneamente sospeso per un mese e sarà indetto un referendum entro 30 giorni sulla sua rimozione. In questo arco di tempo sarà il presidente del Senato Crin Antonescu ad assumere temporaneamente la presidenza dello Stato.

(ANDREI PUNGOVSCHI/AFP/GettyImages)