Google porta Chrome su iPhone e iPad

È un'ottima alternativa a Safari: fa un sacco di cose e sincronizza preferiti, password e schede aperte tra i dispositivi

Nel corso della seconda giornata di Google I/O 2012, la serie di conferenze organizzata a San Francisco dalla società per mostrare le sue novità a sviluppatori e utenti, Google ha presentato la sua prima versione di Chrome per iOS, il sistema operativo che fa funzionare gli iPhone e gli iPad. L’applicazione ricorda molto quella resa da poco disponibile per gli smartphone Android e porta sui dispositivi mobili Apple buona parte delle funzionalità dell’edizione classica per PC e Mac. Per Google è una importante occasione per mostrare la qualità dei propri prodotti per smartphone e tablet, una sorta di ambasciatore per convincere gli utenti a prendere maggiormente in considerazione la possibilità di passare ad Android.

Il browser che non si vede
Google ha realizzato l’applicazione di Chrome puntando sulla familiarità degli utenti con la versione classica. Soprattutto sugli smartphone, dove gli schermi sono più piccoli, l’idea è di far sostanzialmente scomparire il browser per privilegiare i contenuti. C’è quindi una sola barra in alto con la quale impartire i comandi e avviare le ricerche, a differenza dell’attuale versione mobile di Safari (il browser predefinito su iPhone e iPad) che ha sempre visibili due barre un poco invadenti e che rubano pixel alle pagine visualizzate.

Omnibox
Come nella versione classica di Chrome, la barra di navigazione in alto ha una “omnibox”, un campo in cui si possono inserire direttamente gli indirizzi web (URL) oppure le parole chiave da cercare attraverso Google. È una buona soluzione per semplificare le cose per gli utenti e rende più semplice e intuitiva la ricerca delle informazioni online. Mentre si digita una URL o una chiave di ricerca, Chrome suggerisce alcune scorciatoie in un menu a comparsa per velocizzare l’operazione, proprio come avviene normalmente su Chrome per desktop.

Tab
Con l’applicazione di Chrome si possono aprire più pagine web su diverse schede (tab). Sui tablet come l’iPad le schede sono sempre visibili in alto, al di sopra della “omnibox”, mentre per risparmiare spazio sui piccoli schermi degli smartphone sono a comparsa. Per accedere all’elenco basta toccare l’icona delle schede in alto a destra nella barra di navigazione: si apre un elenco visuale delle tab aperte, con l’anteprima della pagina che contengono. Per chiuderne una basta far scorrere un dito sullo schermo verso destra o sinistra e la scheda scompare. Sempre su iPhone e altri smartphone, se si vuole passare da una scheda a un’altra mentre si naviga basta toccare il lato destro (per andare alla scheda successiva) o quello sinistro (per andare alla scheda precedente) dello schermo e trascinare il dito. Dopo aver fatto un poco di pratica, si rivela un’ottima soluzione per passare velocemente da un contenuto a un altro.

Trova nella pagina
Sempre dalla barra di navigazione è possibile aprire un menu per accedere alle opzioni. Tra queste c’è la possibilità di avviare una ricerca testuale all’interno della pagina aperta nel browser.

Navigazione in incognito
Si attiva dalle opzioni e permette di visitare le pagine senza che queste rimangano nella cronologia o che vengano salvati altri dati. È una buona soluzione, per esempio, se si deve prestare il proprio tablet o smartphone a un amico per qualche minuto per fargli controllare la posta.

Condivisione
Chrome per iPhone e dispositivi mobili è molto essenziale e non ha per ora un gran numero di opzioni per condividere rapidamente i contenuti con i propri contatti e amici. C’è una sola opzione per inviare il link di una pagina per email, mentre manca il tasto per inviare direttamente un tweet con il link della pagina che si sta visitando.

Sincronizzazione
La funzione più interessante e che probabilmente farà la fortuna dell’applicazione mobile di Chrome è quella per la sincronizzazione della propria attività online. Chi usa Chrome con un account Google può avere le password, i preferiti e le schede aperte sincronizzate tra i propri dispositivi. Può quindi avviare una ricerca sulla versione per computer e proseguire in un secondo momento sul suo smartphone, ritrovando le stesse schede aperte in precedenza su PC o Mac. Il sistema funziona molto bene ed è rapido nel sincronizzare i contenuti. Basta selezionare la voce “Altri dispositivi” dal menu dell’applicazione per vedere quali schede sono aperte altrove. Nell’elenco compare anche il dettaglio con data e ora dell’ultima sincronizzazione. Chrome mantiene sincronizzate anche le password dei propri account per i servizi online, semplificando e rendendo più rapidi i login.

Ricerca vocale
Invece di scrivere le url o le chiavi di ricerca all’interno della “omnibox” è anche possibile dettarle direttamente al proprio dispositivo. Il sistema di riconoscimento vocale funziona anche in italiano ed è accurato.

Richiedi sito desktop
Per rendere più rapido il caricamento delle pagine, molti siti quando si naviga da mobile offrono una loro versione alleggerita, che però a volte non mostra tutti i contenuti delle versioni integrali. L’applicazione di Chrome ha una opzione per forzare il sistema, facendo credere ai siti di essere collegati da desktop per vedere le versioni integrali delle loro pagine. (L’opzione funziona anche con i siti che da mobile impediscono di vedere i loro contenuti integrali per incentivare l’uso delle applicazioni, anche a pagamento, come nel caso di Corriere.it.)

Crash
Se malauguratamente l’applicazione mobile di Chrome si blocca e si chiude in maniera imprevista, al riavvio offre la possibilità di riaprire le schede e i siti su cui si stava lavorando.

Velocità
Sul blog ufficiale del suo browser, Google spiega che con Chrome per iPhone e per iPad “potrete godervi la stessa velocità e semplicità” del browser attraverso diversi dispositivi. In realtà non è propriamente così, perché Apple per ora impedisce a chi produce browser alternativi a Safari di utilizzare i sistemi più recenti per farli funzionare. Il sistema imposto da Apple è ugualmente affidabile, ma è sensibilmente più lento rispetto alle soluzioni di ultima generazione. La società dice di aver scelto queste regole per ragioni di sicurezza e per assicurare la stabilità dei suoi dispositivi, ma secondo alcuni detrattori la decisione sarebbe dovuta alla volontà di rendere le cose difficili alla concorrenza nello sviluppare una delle applicazioni più usate sugli smartphone.

Chrome vs Safari
Apple offrirà ai propri utenti una nuova versione di Safari per iPhone e iPad quando sarà reso disponibile iOS 6 il prossimo autunno. La società nel corso del tempo non ha apportato grandi modifiche alla versione mobile del proprio browser: la sua interfaccia è invadente e mostra due barre – una in alto e una in basso – che rubano spazio alle pagine. Chrome, invece, è estremamente minimale e lascia molto più spazio ai contenuti. Tuttavia, Safari ha il vantaggio di essere maggiormente integrato all’interno di iOS e di avere, tra le altre cose, la possibilità di condividere facilmente i link anche sui social network con l’opzione per Twitter e in futuro per Facebook. Ha anche la funzione “Reader” per visualizzare solamente il testo di una pagina web e rendere più semplice la sua lettura, anche sullo schermo di dimensioni ridotte dell’iPhone. Con Chrome questa opzione non c’è, come nemmeno la possibilità di avviare la stampa di una pagina.

Il nostro parere
L’applicazione di Chrome è un’ottima alternativa a Safari sugli iPhone e sugli iPad. Ovviamente è molto indicata per chi utilizza già Chrome sul proprio computer e vuole avere schede, cronologia e password facilmente sincronizzate grazie all’account di Google. (Apple sta lavorando a una soluzione analoga grazie ad iCloud.) Il sistema per scorrere le schede e la presenza della “omnibox” rendono più rapida e piacevole la navigazione. L’unico grande svantaggio rimane l’impossibilità di rendere Chrome il browser predefinito sugli iPhone e gli iPad. Non è colpa di Google ed è un comprensibile limite imposto da Apple, che vuole mantenere il controllo sui propri dispositivi specialmente per quanto riguarda la loro stabilità. Questo significa che i link presenti nelle altre applicazioni saranno aperti con Safari e non con Chrome e che, almeno per ora, non ci potranno essere particolari scorciatoie per avviare il browser di Google al posto di quello di Apple.