Il tablet di Google e tutto il resto

Oltre a Nexus 7, la società ha presentato un sacco di novità come un sistema per la tv, i suoi occhiali avveniristici e una caramella gommosa per Android

Ieri presso il Moscone Center di San Francisco (California) è iniziato il Google I/O 2012, la serie di conferenze organizzata dalla società per incontrare gli sviluppatori e mostrare loro le ultime novità per quanto riguarda i propri servizi e la programmazione informatica. Come avviene già da qualche anno, l’evento è anche l’occasione per Google per rivolgersi direttamente agli utenti e illustrare i suoi nuovi prodotti. Nel corso della presentazione di apertura di ieri e degli eventi successivi, la società ha mostrato un sacco di cose nuove come il Nexus 7, il suo primo tablet, un nuovo sistema per l’intrattenimento domestico, l’ultima edizione di Android e i suoi futuristici occhialini per vedere dati e informazioni direttamente sulle lenti. L’impegno di Google è su molti fronti diversi ed è principalmente teso a non perdere terreno nel mercato dei motori di ricerca e a trovare nuovi spazi in settori molto redditizi, come quelli dei tablet e degli smartphone. Proviamo a mettere un po’ di ordine tra le tante cose dette e presentate nelle ultime ore.

Google Nexus 7
È il primo tablet che porta il marchio di Google ed è prodotto da ASUS, uno dei più grandi produttori di computer e dispositivi elettronici al mondo. È più piccolo di un iPad (Apple) o di un Surface (Microsoft) e ha uno schermo da 7 pollici con definizione di 1280 x 800 pixel. Grazie alle sue dimensioni ridotte pesa anche poco, circa 340 grammi (un iPad pesa circa il doppio), e può essere dotato di una memoria interna da 8 o da 16 GB. Funziona con un processore di tipo Quad-core Tegra 3, che dovrebbe garantire una buona rapidità nell’esecuzione delle applicazioni, giochi compresi. Si collega a Internet solamente tramite WiFi, ha una antenna GPS, una fotocamera frontale da 1.2 megapixel per le videochat e utilizza il sistema NFC (Near Field Communication) per il trasferimento di dati tra dispositivi a corto raggio (basta appoggiare il tablet su un dispositivo compatibile per far partire la condivisione).

Stando alle informazioni fornite da Google, il nuovo Nexus 7 ha una batteria che consente di riprodurre video in HD per otto ore, oppure di utilizzare il browser per dieci ore. La durata della batteria è quindi paragonabile a quella dell’iPad, ma l’effettiva quantità di ore disponibili dipende molto dall’utilizzo che si fa del dispositivo. Nexus 7 sarà disponibile inizialmente negli Stati Uniti e nel Regno Unito a partire da metà luglio, successivamente dovrebbe essere venduto in altri paesi. Il modello da 8 GB costerà 199 dollari, quello da 16 GB ne costerà 249.

Il tablet di Google è principalmente orientato all’utilizzo dei contenuti come musica, video e ebook attraverso Google Play, il nuovo store online della società che raccoglie in un unico luogo file musicali, film, libri e applicazioni. Per come è fatto, Nexus 7 dovrebbe quindi fare principalmente concorrenza al Kindle Fire di Amazon, il suo primo tablet presentato lo scorso anno che ha dimensioni e funzionalità simili. Il prezzo stabilito da Google è conveniente e potrebbe indurre diversi utenti ad acquistarlo al posto degli iPad, che costano di più. Molto dipenderà dall’offerta di contenuti su Google Play, che non è ancora paragonabile a quella molto ricca e variegata di iTunes.

Android 4.1 – Jelly Bean
Jelly Bean è l’ultima versione di Android, il sistema operativo per dispositivi mobili di Google. La società l’ha chiamato così, cioè “caramella gommosa”, in continuità con i nomi di dolciumi dati fino a ora alle diverse edizioni del suo sistema operativo. La nuova versione è una chiara evoluzione del precedente Android 4.0 e introduce diverse novità per rendere più veloce e semplice da usare il sistema operativo. I menu e le altre opzioni compaiono sullo schermo con animazioni più veloci ed è stato migliorato il passaggio da un’applicazione aperta a un’altra. Sono stati migliorati anche i tempi di risposta al momento in cui si tocca lo schermo del proprio dispositivo per compiere una determinata azione.

Nella prossima pagina le altre novità della caramella gommosa, e molto altro

Il sistema delle notifiche, quello che ti avvisa se ci sono nuovi messaggi da leggere, aggiornamenti di stato o promemoria, è diventato più intuitivo e consente di compiere particolari azioni direttamente dai menu di riepilogo. I widget, cioè le applicazioni che possono essere aggiunte direttamente nella schermata principale del sistema operativo, ora vengono ridimensionati automaticamente e gestiti per occupare lo spazio migliore nelle schermate. L’applicazione per fare le fotografie è stata arricchita di alcuni sistemi per rendere più rapida la visualizzazione delle foto appena scattate. Google dice di avere anche migliorato il modo di dettare e scrivere i testi, rivedendo tra le altre cose il funzionamento della tastiera virtuale.

Come era già avvenuto in passato, l’ultima versione di Android non potrà essere installata su tutti gli smartphone e i tablet oggi in commercio, per ragioni di compatibilità. Jelly Bean sarà presente su Nexus 7, il nuovo tablet di Google, e verrà distribuito come aggiornamento per Galaxy Nexus, Motorola Xoom e Nexus S. Altri dispositivi potranno ricevere l’aggiornamento in futuro.

Google Now
È una nuova versione del motore di ricerca studiata appositamente per gli smartphone e i tablet che utilizzano Android. Come suggerisce il nome, il sistema fornisce informazioni in tempo reale a seconda dell’ora e del luogo in cui ci si trova. L’idea è di dare tutte queste informazioni direttamente nella schermata iniziale di Google Now, senza dover avviare alcun tipo di ricerca.

Il sistema dà informazioni sul meteo, sul traffico nel tragitto tra casa e lavoro, sui mezzi pubblici e altri dati come i risultati delle partite o i calendari dei prossimi incontri. Ogni informazione è mostrata su una scheda e queste compaiono e spariscono automaticamente, a seconda dell’ora, di dove ci si trova e delle proprie abitudini. Una sorta di assistente personale, che dà le informazioni cui si è più interessati senza doverle nemmeno cercare. Ha anche un sistema di riconoscimento vocale, per ottenere altri dati con un sistema che ricorda quello di Siri sugli iPhone 4S.

Nexus Q
È una piccola sfera che si collega a Internet e permette di riprodurre musica e video sui propri stereo e televisori a casa, sfruttando la tecnologia cloud. In pratica il sistema ottiene i contenuti direttamente online attraverso Google Play e li riproduce. Per funzionare, Nexus Q deve essere controllato da un altro dispositivo Android compatibile, come uno smartphone o un tablet.

Le applicazioni per la musica e i video servono per inviare comandi a Nexus Q, impostando le playlist. Il sistema funziona tramite WiFi, quindi i propri amici possono collegarsi a Nexus Q e condividere la loro musica o partecipare alla creazione delle playlist. Come idea ricorda per certi versi il sistema Apple TV, che però può essere utilizzato anche senza possedere un iPhone o un iPad. Nexus Q costa 299 dollari e sarà distribuito inizialmente negli Stati Uniti, mentre non è ancora chiaro quando sarà disponibile in altri paesi.

Nella prossima, gli occhiali avveniristici e le novità di Google+

Project Glass
Degli occhiali di Google si parla da mesi, specialmente da quando in aprile è stato diffuso un primo video ufficiale che mostrava le potenzialità del nuovo sistema. L’idea è quella di mostrare sulle lenti degli occhiali immagini e altre informazioni per interagire con l’ambiente circostante. Il progetto è ancora in piena fase di sviluppo e occorrerà tempo prima che porti alla produzione in serie degli occhiali intelligenti. Ieri il cofondatore di Google, Sergey Brin, molto coinvolto nel progetto, ha annunciato che a partire dal 2013 sarà disponibile un kit per sviluppatori da 1.500 dollari per iniziare a sperimentare le funzionalità di Project Glass. Brin ha anche spiegato che Google ha avviato i primi contatti con alcuni produttori di occhiali, che in futuro potrebbero integrare la nuova tecnologia nei loro modelli. Oltre alla versione presentata ieri, la società sarebbe al lavoro per realizzare versioni alternative e quindi probabilmente non esisterà un solo tipo di occhiali di Google.

Nel corso della presentazione di ieri sono stati mostrati alcuni possibili scenari in cui utilizzare Project Glass. Sulle lenti degli occhiali vengono visualizzate informazioni e notifiche che siamo soliti vedere sugli schermi degli smartphone e il sistema dovrebbe essere dotato di una applicazione per il riconoscimento vocale, così da inviare i comandi direttamente a voce. Si potranno quindi ottenere informazioni geografiche, sovrapposte all’ambiente in cui ci si trova, vedere i messaggi ricevuti e controllare le notifiche sul proprio smartphone senza tirarlo fuori dalla tasca.

Gli ultimi prototipi realizzati da Google hanno una videocamera particolarmente definita, che può essere utilizzata per scattare fotografie e realizzare video in soggettiva. Per dimostrarne le potenzialità, i responsabili del progetto hanno realizzato un video con un gruppo di paracadutisti. Brin non ha comunicato né tempi né prezzi per la nuova soluzione, che è ancora in una fase di progettazione e miglioramento.

Google+
Il social network di Google esiste da un anno, ma fino a ora ha faticato a raggiungere una base solida di utenti che lo utilizzino con frequenza. La società dice di aver raggiunto i 250 milioni di iscrizioni, un dato plausibile se si considera che il passaggio al social network è stato molto pubblicizzato e promosso tra i diversi servizi del motore di ricerca e che basta avere un account Google per attivarlo. Il problema, segnalano diversi analisti, è che per ora gli iscritti sono tanti, ma quelli che usano regolarmente Google+ sono ancora pochi e in misura incomparabile con altri social network come Facebook e Twitter. La società si sta impegnando molto per recuperare terreno nei confronti della concorrenza: di recente ha rivisto l’intera impostazione grafica del social network e ieri ha annunciato l’arrivo di alcune importanti novità.

Tablet
In concomitanza con il lancio del suo primo tablet, il Nexus 7, Google ha mostrato una nuova versione di Google+ studiata appositamente per adattarsi al meglio agli schermi delle tavolette. L’applicazione mostra e organizza i contenuti in base al tipo e alle attività svolte dai propri amici, dando molta evidenza alle immagini. I comandi sono stati semplificati e resi più pratici da usare attraverso il touchscreen e ci sono nuovi sistemi per avviare gli Hangout (le videochat di gruppo) e per conversare testualmente con altre persone. La nuova applicazione per tablet esiste già per Android, mentre arriverà presto (ma Google non ha detto di preciso quando) per gli iPad.

Nell’ultima pagina, i nuovi eventi di Google+ e le cose nuove sulle mappe

Eventi
I propri amici e conoscenti su Google+ ora possono essere invitati a particolari eventi come feste, cocktail e incontri con una nuova serie di inviti interattivi con animazioni e la possibilità di inserire video. Gli eventi cui si decide di partecipare vengono automaticamente inseriti su Google Calendar, così da ricordarsi di avere particolari appuntamenti in agenda. Le adesioni delle altre persone vengono segnalate nello stream di Google+, così da sapere chi parteciperà e chi no.

L’idea del nuovo sistema per gli eventi non si esaurisce con gli inviti. Google+ dà la possibilità di condividere le foto in tempo reale da un evento mentre questo sta avvenendo. Di solito le fotografie di una festa vanno a finire in posti diversi sui vari profili di chi le ha scattate, mentre il nuovo sistema permette di farle finire tutte in uno stesso posto su Google+ per essere condivise e mostrate in tempo reale ai propri amici che stanno partecipando all’evento.

La raccolta di foto rimane naturalmente online anche quando l’evento è finito. Ogni immagine può essere commentata, votata e taggata.

Google Earth 3D
Nel corso della presentazione del nuovo iOS 6, il prossimo sistema operativo per gli iPhone e gli iPad, Apple ha mostrato la sua nuova applicazione per le mappe, che sancisce la fine della collaborazione della società con Google per i servizi geografici. Apple ha stretto un accordo con TomTom e gestirà autonomamente le proprie mappe, uno dei servizi più importanti e a cui gli utenti sono più interessati, evitando così di mostrare sui propri dispositivi le potenzialità delle mappe che funzionano sui dispositivi concorrenti con Android. Nel corso della presentazione, Apple ha anche mostrato una funzione per vedere le mappe in tre dimensioni ad alta definizione. Un’opzione simile è stata annunciata ieri anche da Google per i dispositivi mobili che utilizzano Android e in futuro per iOS.

La nuova versione di Google Earth per dispositivi mobili mostra ricostruzioni in tre dimensioni di intere città. Tutti gli edifici, non solo quelli più famosi come avveniva fino a poco tempo fa, sono automaticamente ricreati in 3D rendendo più realistica la navigazione attraverso le mappe. La soluzione è per ora utilizzabile per un numero limitato di città come Los Angeles, Boston e San Francisco, ma entro fine anno dovrebbero essere coperte buona parte delle più importanti aree metropolitane del mondo.