Che cosa si sono detti Monti, Merkel, Hollande e Rajoy

I quattro leader, in vista del prossimo Consiglio europeo, hanno parlato di crescita, Tobin Tax, eurobond e unione

Oggi a Roma il presidente del Consiglio Mario Monti ha incontrato il cancelliere tedesco Angela Merkel, il presidente francese François Hollande e il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy. Per circa due ore i quattro leader hanno discusso diversi temi in vista della riunione del Consiglio europeo prevista per il 28 e 29 giugno a Bruxelles. Al termine dell’incontro hanno tenuto una breve conferenza stampa.

Piano di investimenti
Il dato più concreto sul quale Mario Monti, Angela Merkel, François Hollande e Mariano Rajoy sembrano aver trovato un’intesa è un piano di investimenti per la crescita che dovrebbe utilizzare 130 miliardi di euro, ossia l’1 per cento del Pil europeo: «Il primo obiettivo su cui concordiamo è il rilancio della crescita e degli investimenti per la creazione di più posti di lavoro in Europa», ha detto il presidente del Consiglio italiano.

Tobin Tax e eurobond
Mario Monti, Angela Merkel, François Hollande e Mariano Rajoy hanno parlato inoltre della possibilità di introdurre la tassa sulle transazioni finanziarie, la Tobin Tax. Sugli eurobond, ossia titoli di Stato unici europei per aiutare i paesi più in difficoltà, si sono mostrati più cauti. Questa misura è fortemente osteggiata da Merkel e ritenuta invece da Hollande una delle possibili soluzioni per uscire dalla crisi europea. Il presidente francese ha oggi precisato però che «ci vuole più integrazione».

Scudo anti-spread
Durante la conferenza stampa, Mariano Rajoy ha parlato brevemente del cosiddetto “scudo anti-spread” proposto qualche giorno fa da Mario Monti e che consisterebbe nell’utilizzare il fondo salva stati dell’Unione europea per evitare eccessive oscillazioni sugli spread. Il portavoce di Olli Rehn, il Commissario Ue agli Affari Monetari, aveva immediatamente definito la proposta «un paracetamolo finanziario che attenua il malessere, ma non risolve le cause strutturali». Rajoy ha detto oggi che si può usare il fondo salva stati (European Financial Stability Facility) «per comprare debito nel mercato secondario, ma secondo le misure stabilite e approvate a suo tempo» e comunque «in circostanze eccezionali».

Unione
«Abbiamo un problema di medio e lungo termine. Dobbiamo avvicinarci a una politica coerente per i Paesi che hanno la stessa moneta. Faremo il possibile per l’unione politica europea», ha concluso Angela Merkel. E Mario Monti ha aggiunto di aspettarsi che le conclusioni del Consiglio europeo del 28 giugno «possano essere ancora più solide e credibili per quanto riguarda le prospettive di crescita». L’obiettivo sarebbe dunque quello di tracciare «una linea chiara per l’integrazione politica, bancaria, economica e che possano anche confortare l’aspettativa dei mercati».