• Mondo
  • Lunedì 11 giugno 2012

La sinistra vince di nuovo in Francia

Il Partito Socialista e la sinistra chiudono in netto vantaggio il primo turno delle legislative, per eleggere l'Assemblea Nazionale: tra una settimana il secondo turno

BERTRAND LANGLOIS/AFP/GettyImages)
BERTRAND LANGLOIS/AFP/GettyImages)

Ieri in Francia si è votato per il primo turno delle elezioni legislative per rinnovare l’Assemblea nazionale, ossia la Camera bassa. Le elezioni seguono quelle presidenziali vinte dal socialista François Hollande contro il presidente uscente, Nicolas Sarkozy.

I risultati
Secondo i risultati definitivi del ministero degli Interni francese, il Partito Socialista di Hollande e l’alleato Partito Radicale di Sinistra (PRG) hanno ottenuto, complessivamente sul territorio nazionale, circa il 35 per cento dei voti. Il Fronte di Sinistra di Jean-Luc Mélenchon ha preso quasi il 7 per cento, mentre i Verdi sono andati oltre il 5 per cento. In questo caso, se il Partito Socialista, oltre che con i Verdi (con i quali c’è già un accordo), si alleasse anche con la sinistra di radicale di Mélenchon, tutta la coalizione di sinistra supererebbe il 46 per cento abbondante dei voti.

A destra, invece, il partito del presidente uscente Sarkozy UMP (Union pour un mouvement populaire), che nel 2007 aveva ottenuto la maggioranza assoluta con 313 seggi, ha preso insieme ad altri piccoli partiti alleati comunque il 34,6 per cento dei voti, in linea con il Partito Socialista, e dovrebbe essere primo partito (fatto che comunque non garantisce alcun premio di maggioranza all’Assemblea Nazionale). Il partito di estrema destra Fronte Nazionale di Marine Le Pen, invece, ha ottenuto a livello nazionale il 13,6 per cento: un ottimo risultato, se si pensa che alle elezioni legislative del 2007 aveva preso solo il 4 per cento circa dei voti. L’astensione al voto è stata molto alta, 42,77 per cento: è il record nella storia della Francia alle legislative.

I ballottaggi e i seggi effettivi all’Assemblea nazionale
Tuttavia, questi dati hanno poco significato quando si parla di seggi effettivi all’Assemblea. Questi, infatti, non vengono assegnati con un sistema proporzionale ma in base ai risultati dei singoli collegi uninominali. Basti pensare che il Fronte Nazionale, nonostante quasi il 14 per cento a livello nazionale, secondo questa legge elettorale potrebbe avere in Assemblea al massimo 3 rappresentanti (e dal 1997 non ne ha). Fino a questo momento solo 36 seggi sono stati già assegnati in quanto l’elezione si è decisa al primo turno (di questi 22 sono andati ai socialisti e solo 9 all’UMP). Per gli altri 541 seggi si andrà al ballottaggio, previsto tra una settimana, e in 46 casi si sfideranno al secondo turno addirittura 3 candidati, in base alla particolare legge elettorale che prevede l’accesso al secondo turno di tutti i candidati che hanno avuto più del 12,5 per cento delle preferenze degli elettori registrati, qualora nessuno abbia preso al primo turno il 50 per cento dei voti e il 25 per cento dei voti degli elettori registrati.

Ad ogni modo, secondo alcune stime di vari istituti di statistica, il Partito Socialista potrebbe superare la soglia della maggioranza all’Assemblea di 289 seggi anche da solo, andando oltre quota 305 seggi qualora dovesse vincere la stragrande maggioranza dei ballottaggi in cui è coinvolto a livello locale. Questo sarebbe un grande risultato per il presidente Hollande e per la stabilità del suo governo. Secondo Le Monde, inoltre, tutta la sinistra unita, dal PS al Fronte di Sinistra di Mélenchon (che tuttavia per il momento non ha alcun accordo con i socialisti), potrebbe arrivare anche a 356 seggi, garantendo così, potenzialmente, un’ampia maggioranza a Hollande. L’UMP invece dovrebbe essere in netta minoranza e dovrebbe ottenere al massimo 235 seggi.

I ministri di François Hollande
Secondo le leggi francesi per essere ministri della Repubblica bisogna comunque ottenere un seggio all’Assemblea Nazionale nell’ambito delle elezioni, altrimenti non si può far parte del governo. In questo caso, i principali ministri di Hollande hanno ottenuto tutti buoni risultati: il premier Jean-Marc Ayrault, il ministro degli Esteri Laurent Fabius e quello degli Affari Europei Bernard Cazeneuve hanno vinto al primo turno nelle loro rispettive circoscrizioni, mentre il ministro delle Finanze Pierre Moscovici dovrà affrontare un ballottaggio a tre, domenica prossima, nella circoscrizione di Doubs.

Le Pen ha sconfitto Mélenchon
Jean-Luc Mélenchon, che si era voluto candidare nella stessa circoscrizione di Marine Le Pen, a Pas-de-Calais, è stato sconfitto al primo turno. Le Pen ha ottenuto infatti oltre il 42 per cento dei voti e ora è la grande favorita al ballottaggio. Mélenchon è arrivato terzo.

nella foto, il presidente francese François Hollande fuori dal seggio dove ha votato (BERTRAND LANGLOIS/AFP/GettyImages)