Le leggende metropolitane sul terremoto

Gli animali non li sentono prima degli umani, le perforazioni e le estrazioni di gas non c'entrano, per cominciare

Mario Tozzi sulla Stampa raccoglie – e smonta – alcune delle più diffuse leggende metropolitane sui terremoti, tornate a trovare spazio in questi giorni dopo le scosse in Emilia. Dai cani al fracking.

Animali
Si sente spesso dire che c’è aria di terremoto, come una cappa afosa, anche in inverno, che preluderebbe al sisma. Come l’agitazione di cani, gatti, galline e maiali. A parte il fatto che i poveri maiali restano sotto le macerie come gli uomini, il boato del terremoto si risente anche nel campo degli ultrasuoni non percepiti dagli umani, ma dagli animali. Solo però qualche decimo di secondo prima della scossa. E i fenomeni meteorologici avvengono migliaia di metri sopra le nostre teste, quelli sismici decine di migliaia sotto i nostri piedi: nessuna relazione è possibile.

Cratere
Si continua a utilizzare la similitudine nata in Irpinia con il terremoto del 1980 che interessò una vallata simile a un cratere. Il paragone deriva anche dal fatto che i paesi distrutti si presentavano con quella forma. Ma i crateri sulla Terra li fanno solo i vulcani e le bombe.

Perforazioni & estrazioni
I terremoti emiliani dipendono dall’estrazione di gas dal sottosuolo padano? Trivellazioni e pozzi, indagini di prospezione, o la tecnica dell’allargamento delle fratture nel terreno per sfruttare i giacimenti (fracking) provocherebbero crolli sotterranei e dunque voragini e sismi. In questo caso dovremmo registrare molti terremoti in Arabia Saudita, Texas e Mare del Nord. E, al contrario, basterebbe fermare quei progetti per ottenere una nuova calma tettonica. Non ci sono cavità sotterranee che contengono idrocarburi o acqua, ma la roccia funziona come una spugna imbibita. L’estrazione provoca un locale costipamento dei serbatoi rocciosi che possono portare a un lento sprofondamento del suolo che si chiama subsidenza e che è ben noto in Pianura Padana. Ma che è proprio il contrario di un terremoto, che avviene molto rapidamente e più in profondità. Nessun pozzo scavato dagli uomini supera i 14 km di profondità, mentre i terremoti arrivano fino a 700 km.

(continua a leggere sul sito della Stampa)