Dove vanno i soldi degli immigrati in Italia

I tanzaniani sono i più generosi con le loro famiglie, gli egiziani quelli che inviano in patria meno soldi: e in tutto il mondo, nonostante la crisi, questo flusso di denaro cresce sempre di più

nella foto, una pubblicità di una società di "money transfer" a Manila, nelle Filippine (TED ALJIBE/AFP/Getty Images)
nella foto, una pubblicità di una società di "money transfer" a Manila, nelle Filippine (TED ALJIBE/AFP/Getty Images)

La rivista Nigrizia ha pubblicato un articolo sulle rimesse degli immigrati in Italia, ossia su quanti soldi inviano gli stranieri verso il loro paese d’origine, molto spesso alle loro famiglie rimaste in patria. Il flusso di denaro complessivo nel 2011 degli immigrati verso l’estero è aumentato negli ultimi due anni: ora è a 7,39 miliardi di euro contro i 6,57 del 2010 e i 6,74 miliardi del 2009. Nigrizia si concentra soprattutto sul denaro inviato nei paesi d’origine dagli immigrati africani che, tuttavia, è in calo rispetto al totale delle rimesse: nel 2010, per esempio, le rimesse verso l’Africa erano il 12,5 per cento del totale, nel 2006 addirittura il 16,5, l’anno scorso, invece, solo l’11,46 per cento, nonostante gli africani siano il 21,6% degli stranieri presenti in Italia, secondo la Caritas. Questo perché, secondo Nigrizia, gli africani vengono pagati mediamente meno rispetto ad altri immigrati, come gli asiatici, per esempio.

Per quanto riguarda le rimesse dall’Italia verso l’Africa, complessivamente sono gli immigrati marocchini che inviano più soldi in patria, ossia circa 300 milioni di euro nel 2010. Ma i marocchini, circa 450mila registrati in Italia, sono uno dei gruppi di immigrati in Italia più numerosi (insieme ai rumeni e agli albanesi) e inviano dunque a testa, in media, circa 660 euro all’anno in Marocco, molto di meno di altri immigrati tendenzialmente più “generosi” come per esempio i tanzaniani (che inviano 5.856 euro all’anno in patria) o i senegalesi (che inviano 3.030 euro). In fondo alla lista ci sono gli egiziani, che in media inviano solo 216 euro all’anno verso il loro paese d’origine.

Nonostante il periodo di crisi economica, comunque, il flusso delle rimesse nel mondo non si è fermato. Secondo uno studio della Banca mondiale, infatti, l’ammontare complessivo del flusso di denaro degli immigrati verso il loro paese d’origine è stato nel 2011 di 501 miliardi di dollari. Di questi, 372 sono arrivati ai paesi in via di sviluppo. I tre paesi che ricevono più soldi dalle rimesse degli immigrati all’estero sono l’India, la Cina e il Messico, mentre se si calcola questo parametro in base al PIL (del 2010) dei singoli paesi, a ottenere le rimesse più sostanziose sono stati nel 2011 il Tajikistan, il Lesotho e la Moldavia.

La crescita delle rimesse dall’estero si è verificata un po’ ovunque nel mondo. Un leggero calo c’è stato tuttavia nel flusso di denaro verso il Medio Oriente e il nord dell’Africa a causa delle recenti rivolte della cosiddetta “Primavera araba” e della guerra in Libia. Secondo la Banca Mondiale, entro il 2014 il flusso di denaro delle rimesse degli immigrati nel mondo dovrebbe arrivare complessivamente a circa 615 miliardi di dollari. Di questi 467 miliardi saranno destinati ai paesi in via di sviluppo.

nella foto, una pubblicità di una società di “money transfer” a Manila, nelle Filippine (TED ALJIBE/AFP/Getty Images)